Migliaia di spettatori assiepati ai bordi della pista dell’aeroporto di Sion, nel canton Vallese svizzero, centinaia di tecnici e volontari, decine di aerei. Eppure, nei pochi secondi che hanno preceduto il decollo delle Frecce Tricolori, nell’aeroporto si poteva udire solo il suono dei reattori degli Mb-339 della pattuglia italiana: tutto il pubblico era in silenzio, persino lo speaker non diceva nulla in attesa della “prova fumi” che precede il “tutta manetta” e lo stacco dalla pista.

Un'esibizione da applausi a scena aperta

L’attesa per quella che è considerata una delle migliori pattuglie acrobatiche d’Europa non è stata vana: le Frecce Tricolori hanno dipinto le loro figure tradizionali nel cielo svizzero, i piloti dell’Aeronautica Militare italiana sono stati ancora una volta apprezzati per l’eccezionale livello tecnico dell’esibizione, pur dovendo rinunciare ad alcune manovre a causa dell’esiguo spazio tra le montagne in cui è incastonata la città di Sion.

Un’esibizione costellata di applausi sin dall’inno nazionale italiano che ha accompagnato l’ingresso dei nove Mb-339 e il primo looping della pattuglia, sino alle note del “Nessun Dorma”, alla voce di Luciano Pavarotti e al grande tricolore conclusivo: un'esibizione che, anche fuori dai confini italiani, ha fatto apprezzare l'eccezionale preparazione dei nostri piloti.

L’esibizione della Pattuglia Nazionale italiana è stato il punto culminante di una giornata piena di emozioni regalate dalla nutrita serie di aerei militari e civili, contemporanei e storici, che si sono levati in volo, come le due pattuglie militari svizzere, il Pc-7 Team su Pilatus turboelica e la Patrouille Suisse su F-5 Tiger, i Royal Jordan Falcons su Extra 300L, il Bretiling Jet Team, l’unica pattuglia acrobatica civile al mondo dotata di velivoli a reazione.

La potenza dell’aviazione militare moderna è stata evidenziata da un F-16 Fighting Falcon belga, da un cacciabombardiere F/A-18 Hornet e un caccia Mirage dell’aviazione svizzera, un caccia Rafale francese, sino all’Eurofighter Typhoon, il più moderno caccia multiruolo i dotazione alle forze armate europee.

La storia dell'aviazione militare e civile

Non sono mancati gli aerei storici: un piccolo frammento della II Guerra Mondiale, un conflitto che ha per fortuna risparmiato la Svizzera, è tornato a vivere grazie a un Mustang P-51, un caccia con motore a pistoni utilizzato dalla Usaf sia sul fronte europeo sia su quello del Pacifico soprattutto per scortare le formazioni di bombardieri, e a un Curtiss P-40 Warhawk, un altro caccia protagonista delle azioni dell’aviazione statunitense dal 1941 al 1943.

Ancora storia dell’aviazione con il T-6 Texan e lo Yakovlev Yak-11, due aerei da addestramento che hanno preparato al volo i piloti statunitensi e sovietici dal 1940 al 1960, e con il De Havilland Moth Major, biplano da addestramento risalente agli anni 30. Senza dimenticare un Grumman TBM Avenger, aerosilurante il cui apporto è risultato determinante nelle battaglie tra Stati Uniti e Giappone nel Pacifico.

Per quanto riguarda l’aviazione civile, hanno regalato emozioni i passaggi di un Douglas DC-3, aereo che ha costituito la spina dorsale delle prime compagnie aeree della storia, e la grazia dei due alianti del Blanix Team. Una citazione per il pilota francese Franky Zapata, unico al mondo a utilizzare il Flyboard Air, una vera e propria tavola a reazione che permette di “volare” in modo molto simile a una sciata con lo snowboard. Sion, per un giorno, ha abbandonato la sua tradizione di località di vacanza e sciistica per diventare la capitale del volo acrobatico.