Questa mattina, i carabinieri del comando provinciale di Milano hanno eseguito una serie di arresti nell'ambito di un'inchiesta sulle Infiltrazioni della 'ndrangheta nella politica e nelle imprese lombarde. L' inchiesta, partita nel 2015, sarebbe legata all'indagine "Infinito" che già nel 2010 aveva inferto un brutto colpo alle organizzazioni 'ndranghetiste locali.
L'indagine, coordinata dalla procura di Monza e dalla procura Distrettuale Antimafia di Milano, ha consentito, inoltre, di identificare un gruppo di criminali, con base nel Comasco, che, originari di San Luca (Reggio Calabria), trafficava grandi quantitativi di cocaina ed erano probabilmente legati ad una cosca di grande spessore criminale sul nostro territorio.
Gli arresti e le accuse
Sono state ben ventisette le misure cautelari prese dai gp di Monza e Milano, Pierangela Renda e Marco Del Vecchio. Ventuno indagati sono finiti in carcere, tre agli arresti domiciliari e tre sono stati interdetti con accuse di vario genere che vanno dalla detenzione e porto di armi abusivo, all'abuso di ufficio, all'associazione per traffico di stupefacenti, al favoreggiamento personale, alle lesioni e danneggiamenti per giungere fino alla corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.
Il primo cittadino e l'imprenditore
Tra gli arrestati ai domiciliari c'è il sindaco di Seregno, Edoardo Mazza, di Forza Italia, accusato di corruzione. Il primo cittadino avrebbe stretto legami e accordi con un imprenditore edile locale in cambio di voti.
L'imprenditore avrebbe ricevuto in cambio il consenso per la costruzione di un supermercato nel territorio comunale. Secondo i carabinieri, intratteneva rapporti sia con esponenti della politica locale e sia con persone facenti parte della criminalità organizzata a cui chiedeva aiuto per raggiungere i propri scopi.
Le parole del presidente della Lombardia
Sull'accaduto si è espresso l'ex ministro dell'Interno e presidente della regione Lombardia Roberto Maroni dicendo che la 'Ndrangheta rappresenta l'associazione mafiosa più pericolosa in quanto si insinua nel tessuto economico e nei rapporti con le istituzioni, pertanto bisognerebbe scoprire e tagliare questi legami.
Chi rappresenta il popolo nelle istituzioni dovrebbe rifiutare ogni rapporto con determinate persone e rimanerci il più lontano possibile. Ritiene, dunque, che chiunque allacci rapporti con questi soggetti debba essere estromesso dalle istituzioni politiche.