Ennesimo atto fortemente discriminatorio ai danni delle persone con disabilità. Un uomo di 59 anni residente a lugano ha insultato e spinto il padre di un ragazzo minorenne disabile, 'colpevole' di averlo invitato a spostare la sua Ferrari, che era stata posteggiata a cavallo di due parcheggi riservati. Il proprietario del veicolo gli avrebbe gridato di fronte ad alcuni testimoni di fregarsene tanto di lui quanto delle forze dell'ordine, situazione non molto differente da quella capitata nel luglio scorso, quando il figlio di un politico romano inseguì e aggredì un anziano che aveva osato suonare il clacson per avvertirlo del suo passaggio.
I fatti
La vicenda è avvenuta lo scorso sabato 16 settembre in Via Montenapoleone a Milano, davanti ai passanti e al giovane con disabilità, che era rimasto all'interno della macchina del genitore. Quest'ultimo si è limitato a domandare al proprietario della Ferrari la cortesia di spostare il mezzo di circa due metri, in modo da riuscire a parcheggiare e poi far scendere il ragazzo. È a questo punto che si è scatenata l'aggressività del guidatore. Immediatamente è stata contattata la polizia, che è arrivata sul posto e si è subito occupata di calmare padre e figlio, entrambi scioccati per quanto era appena capitato.
L'altro automobilista, intanto, si era già defilato, ma qualcuno nel frattempo è stato in grado di annotarsi il numero di targa.
Tramite opportune ricerche, è venuto fuori che la fuoriserie è intestata ad un 59enne residente in Svizzera, che ha già al suo attivo dei precedenti per minacce, lesioni e anche oltraggio a pubblico ufficiale. Inoltre, il suo nome sarebbe legato al noto scandalo dei Panama Papers, archivio creato dallo studio legale Mossack Fonseca che evidenzia un enorme numero di soggetti che hanno occultato i loro patrimoni dal controllo statale.
Un'altra Carugate
Questa triste vicenda è avvenuta a meno di un mese di distanza dal caso del centro commerciale di Carugate, che lo scorso 19 agosto ha indignato il nostro Paese. In quella situazione, l'uomo che aveva affisso un cartello di insulti nei riguardi delle persone con disabilità in seguito ad una multa era stato identificato mediante le telecamere di sorveglianza e, benché incensurato, rischia un severo provvedimento disciplinare. Stavolta, avendo di fronte un soggetto con dei precedenti, quali misure verranno prese dagli organi di competenza?