Attimi di grande concitazione e paura quelli vissuti da chi ha assistito alla vicenda che ha avuto luogo nel pomeriggio di mercoledì 19 luglio sul lungomare Mameli di Senigallia, in provincia di Ancona. Qui un uomo romano di 47 anni ha prima inseguito e poi aggredito un anziano con disabilità, la cui unica colpa è stata quella di aver deciso di suonare il clacson della sua automobile. Verso le 16 l'assalitore, figlio di un noto politico della Capitale, usciva in retromarcia a bordo della sua Mercedes. Nello stesso momento transitava una Bmw guidata da un 65enne bresciano, che aveva accanto a sé la moglie.
Costui ha suonato per avvertire l'altro conducente del suo passaggio, qualora non fosse stato visto, e ha quindi proseguito. Niente poteva far immaginare ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
Aggredito per aver suonato il clacson
Dopo essersi immessa sul lungomare, la Marcedes ha dato il via ad un rapidissimo inseguimento, nonostante il limite di velocità fosse di soli 30 chilometri orari, arrivando a tamponare la Bmw e obbligandola così a fermarsi. Il gesto è avvenuto in un tratto molto affollato, ed è stato osservato da diversi testimoni. Poiché dietro era presente anche un autobus e l'incidente aveva creato una lunga colonna, l'anziano guidatore ha scelto di spostarsi e accostare il suo veicolo.
Quando è sceso dal mezzo, è stato immediatamente raggiunto dal 47enne, che secondo le testimonianze riportate ai vigili urbani dai presenti, gli avrebbe dato uno schiaffo e due pugni, colpevolizzandolo per aver osato suonare il clacson. A quel punto, la moglie dell'aggredito ha avuto un malore per lo shock subìto ed è servito che venisse chiamata un'ambulanza che l'ha condotta in ospedale.
Testimoni sconvolti e spaventati
Al momento è noto che il verbale con le testimonianze ricevute da parte delle forze dell'ordine verrà inviato a breve in procura al fine del raggiungimento dei provvedimenti del caso. Si attende, poi, la denuncia che l'anziano signore dovrà sporgere nei riguardi dell'aggressore, che peraltro sulle prime si è rifiutato di fornire le proprie generalità ai vigili urbani, i quali hanno dovuto necessariamente chiedere il supporto dei carabinieri per identificarlo. Chi si è ritrovato ad assistere alla scena si è detto sconvolto e spaventato, soprattutto considerato che il fatto è avvenuto in pieno giorno e avrebbe potuto mietere più vittime.