Prima le ha afferrato i capelli, poi le botte, quindi la violenza sessuale. Lo stupro di Villa Borghese è stato raccontato dalla stessa donna tedesca violentata da un giovane ventenne, forse originario dell'Est Europa. La signora di 57 anni è stata ritrovata legata ai polsi, completamente nuda, da un tassista della zona. L'uomo, che ha deciso di restare anonimo, ha parlato della paura iniziale avuta di fronte alla donna, che in mano teneva un coltello, salvo poi rendersi conto di quanto effettivamente era accaduto. Qualcosa di terribile, che dallo stupro di Rimini in poi si è ripetuto con una sequenza tanto incredibile quanto preoccupante.

"Sono riuscita a scappare ma lui mi ha raggiunto"

Il racconto della donna violentata nei pressi di Villa Borghese a Roma è agghiacciante. La signora tedesca, in Italia soltanto da 6 mesi, racconta di essere stata dapprima afferrata per i capelli, di aver quindi ricevuto un primo pestaggio, sfociato poi nello stupro. Ad un certo punto, ha dichiarato la donna, era riuscita a sottrarsi dalle grinfie del suo aguzzino, salvo però essere raggiunta poco dopo. Da lì in avanti la violenza sarebbe stata ancora più brutale, con l'aggressore che ha legato i polsi alla vittima continuando gli abusi sul corpo.

Terminato lo stupro, l'uomo è scappato lasciando nuda e con i polsi legati davanti la sua vittima, ritrovata da un tassista con un coltello da cucina in mano ed in stato evidente di choc.

Se non fosse passato di lì quel tassista, la donna molto probabilmente avrebbe fatto fatica a superare il freddo di quella notte non avendo alcun indumento. Su Twitter, è arrivata nel frattempo la condanna del primo cittadino Virginia Raggi. La sindaca di Roma ha detto: "Ancora violenze sulle donne. L'ennesimo atto mostruoso, ignobile e inaccettabile che non deve restare impunito."

Le parole del tassista

La donna straniera stuprata a Villa Borghese deve la vita al tassista che l'ha trovata nuda e con i polsi legati.

Quest'ultimo ha raccontato che aveva terminato da poco il suo turno e che stava rientrando verso casa. Non appena gli si è palesata di fronte l'immagine della donna con il coltello in mano - racconta - ha avuto paura. Istintivamente ha alzato i finestrini del taxi, chiudendosi all'interno. Sono passati pochi secondi però per accorgersi che la donna stesse chiedendo aiuto con gli occhi, visto che era impossibilitata a parlare. Dopo averle dato la sua felpa e fatta salire sul taxi, l'uomo ha chiamato il 112, mentre la donna era ancora in stato di choc. Una notte che entrambi non dimenticheranno.