Il glifosate è una sostanza cancerogena che provoca il cancro ma nonostante questo, il pesticida potrebbe ancora venir utilizzato per i prossimi dieci anni futuri.

La rabbia degli abitanti

Soprattutto nella regione Veneto, il glifosato è ampiamente utilizzato per la coltivazione delle viti per la produzione del prosecco docg ma, nonostante le persone siano a conoscenza dei rischi per la salute e della sua tossicità. Negli ultimi anni l'utilizzo degli erbicidi contenenti la sostanza cancerogena ha notevolmente modificato la biodiversità modificando anche il paesaggio.

L'International Agency for Research of Cancer ha già dichiarato da tempo la cancerogenità di questa molecola e nonostante questo, nelle zone di coltivazione delle viti non è stato emesso alcun divieto anzi, la commissione europea sta nuovamente preparando la sua nuova autorizzazione d'utilizzo.

Tumori nella stessa zona

A Borgovilla, nella provincia di Treviso, ci sono stati tre ricoveri in ospedale a causa di forti vertigini e perdita di conoscenza oltre a tre casi di linfoma non Hodgkin e un cancro al cervello.

Questa è una località tra 15 di denominazione d'origine protetta per la produzione di Prosecco, ottenuto dalle viti Glera. Gli abitanti della cittadina hanno dichiarato di essere spaventati dal fatto che tutte queste persone che si sono ammalate, abitano tutte sulla stessa strada; "I linfomi non sono contagiosi" hanno affermato i cittadini.

La famiglia Garbelotto ha raccontato che la loro figlia Alessia di 35 anni ha due figlie piccole e sta attualmente lottando contro il linfoma non Hodgkin, stesso tipo di malattia che ha ucciso un vicino di casa e che si è manifestata anche in una vicina di casa, Rosanna.

Anche la signora Viviana, sempre residente a Borgovilla, ha raccontato di avere avuto sintomi come vertigini e nausea che la costringevano a stare in casa anche per otto ore; all'inizio la signora ha affermato di non aver capito subito il perchè, ma dopo qualche mese ha ricordato che nel vigneto vicino la sua casa avevano iniziato a fare dei trattamenti chimici: c'è stato un contadino che incaricato dal proprietario del terreno avrebbe irrorato di pesticidi i vitigni, innalzando una nube tossica che sarebbe rimasta nell'aria per ore.

Nel mese di febbraio del 2016 il vitigno venne smantellato in seguito ad alcune segnalazioni e denunce fatte al Sindaco; gli erbicidi contenenti glifosate però, potranno forse ancora essere utilizzati per altri dieci anni.