Era lo scorso 24 maggio quando il corpicino di Jozef Dudek, due anni, fu ritrovato privo di vita nella sua camera della casa di Buena Park, in California, schiacciato da una cassettiera Malm distribuita da Ikea.

A cinque mesi dal terribile incidente, si accendono le polemiche contro il colosso svedese, dal momento che solo ora la sorte del piccolo sembra perdere i tratti della fatalità ed assumere quelli della tragedia evitabile.

Jozef è, infatti, l'ottava vittima accertata il cui decesso è stato causato dal mobile al centro della vicenda, prima di lui altri sette bambini hanno perso la vita tra il 1989 ed il 2014, fino a indurre ikea al ritiro della cassettiera dal mercato nel 2016, anno in cui l'azienda fu costretta a risarcire le famiglie di ben tre morti nelle medesime circostanze, elargendo una cifra complessiva di 50 milioni di dollari.

I genitori del bambino ora puntano il dito contro l'inadeguata informazione condotta dalla multinazionale fondata da Kamprad, perché inconsapevoli della pericolosità rappresentata da quel suppellettile che, se non fissato con cura ad una parete, può rivelarsi uno strumento di morte e che, oltre alle sopracitate vittime, conterebbe dal 1989 più di trenta feriti.

Una morte evitabile quella di Jozef, come sostenuto da Daniel Mann, il difensore della famiglia Dudek che accusano Ikea. Il colosso svedese si difende sostenendo la capillarità della trasmissione del ritiro della Malm tramite mezzo stampa, radio, televisione, social media e quant'altro al fine di assicurare un'adeguata diffusione del messaggio, oltre alla massiccia pubblicizzazione della necessità di fissaggio, operazione necessaria al fine di neutralizzarne la pericolosità.

Eppure, tutto questo non sembra essersi rivelato sufficiente per salvare la vita al piccolo Jozef.

Dopo aver espresso il proprio cordoglio, Ikea ha ribadito il massimo impegno profuso nel richiamo dell'articolo dal mercato, di cui nel 2016 sono stati ritirati oltre 30 milioni di pezzi, garantendo ai consumatori la possibilità di restituzione e rimborso e di prelevarlo a proprio carico presso le abitazioni degli utenti impossibilitati al trasporto in negozio.

Intanto, la Malm continua ad essere distribuita in Europa, dal momento che il ritiro ha interessato solo i paesi del Nord America e ad arredare le case di famiglie del tutto inconsapevoli del pericolo che può rappresentare.