"In Marocco è normale per una moglie sentirsi dare dell'asina dal marito" ha detto ai giudici che stavano processando il suo compagno marocchino per lesioni e maltrattamenti in famiglia. Così i due coniugi dall'aula del tribunale sono tornati insieme e rappacificati a casa e senza al momento gravi conseguenze penali.

Erano finiti dinanzi ad un giudice dopo una vicenda di botte e insulti passata anche per il Pronto Soccorso di Feltre, dove i due protagonisti della vicenda abitano. Lui è un marocchino di 48 anni che secondo l'accusa insultava la moglie definendola "asina" e la maltrattava pesantemente, non solo verbalmente.

Lei è una donna mite che ha sopportato in silenzio, così come le ordinava il suo uomo: "sei mia moglie, devi subire e tacere".

La insultava spesso dicendole che era un'asina

Dagli atti processuali e in particolare dai capi di imputazione emerge infatti che il marocchino insultava spesso la sua compagna chiamandola "asina". Pertanto sono arrivati nell'aula del tribunale di Belluno a discolpa dell'accusato alcuni testi per spiegare alla Corte che "in Marocco è normale insultare una donna dicendole che è un'asina, quando si litiga in casa è normale che accada". Ma oltre agli insulti evidentemente le liti familiari superavano il segno, se la donna è stata curata in Pronto Soccorso per le cure del caso e uno dei figli - che evidentemente ne ha avuto abbastanza - si è rivolto ai Carabinieri per denunciare il padre, secondo quanto ricostruisce la stampa locale.

E' iniziato da quella denuncia un iter processuale come tanti, ma con un finale abbastanza sorprendente.Quando il Procuratore della Repubblica di Belluno ha chiesto per il marocchino tre anni di carcere, la vittima è insorta ed ha ritrattato ogni accusa, confermando che nel suo paese, il Marocco, "è normale" che un marito dia dell'asina alla propria moglie, specie durante una accesa contesa o una lite, anche per futili motivi.

Fa quasi parte della tradizione, si potrebbe pensare dalla testimonianza della donna e dei testi. Al procuratore, allibito come tanti, non è rimasto che allargare le braccia e chiedere la trasmissione degli atti per falsa testimonianza della parte offesa.

La reazione di Matteo Salvini

La notizia è stata subito commentata innanzitutto a Belluno e a Feltre ma presto anche dalle testate locali e sui social.

Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha conosciuto il caso ed ha pubblicato sulla sua pagina facebook un post che è una critica esplicita ai magistrati: " Assolto perchè in Marocco è normale dire alla moglie: ZITTA, sei la mia ASINA, devi subire". proprio bravi questi giudici, eccellente modello di "integrazione"...Boldrini, femministe e sinistri vari che dicono ???"