Dopo quasi 5 mesi dalla sua Scomparsa, finalmente prende corpo la pista dell'estremismo islamico. Sul caso ora indaga l'antiterrorismo. Il 24 maggio scorso, come tante ragazzine della sua età, era uscita di casa dicendo che sarebbe andata a scuola e poi da un'amica. Ma a scuola Rosa Di Domenico, 15enne di Sant'Antimo (Napoli) non è mai arrivata. Aveva conosciuto tramite social Alì Quasb, un pakistano molto più grande di lei, residente a Brescia, anche lui scomparso, che l'avrebbe irretita, plagiata e poi rapita e radicalizzata, portandola forse proprio in Pakistan o in Medio Oriente.

Rosa potrebbe trovarsi in uno dei paesi dell'Islam radicale, costretta dal foreign fighters, ad essere arruolata nell'Isis. Ora, dopo il lunghissimo periodo di assenza e di silenzio, hanno preso avvio nuove indagini: si è mobilitata la sezione antiterrorismo della procura di Napoli che già conduce altre indagini. Ma intanto alla redazione del programma "Chi l'ha visto?" è giunta una segnalazione: in un bosco francese è stato trovato il corpo bruciato di un'adolescente. Gli inquirenti francesi hanno chiesto di poter avere il Dna dei genitori di Rosa per fare eventuali riscontri ed escludere che possa trattarsi della ragazzina di Sant'Antimo.

Nuova indagine

Questa nuova indagine si affianca alle altre due già in corso: una sul presunto rapimento di Rosa ad opera del 28enne pakistano con cui intratteneva una relazione online e che era venuto anche a Sant'Antimo, una seconda su presunte foto di contenuto pedopornografico che la minorenne sarebbe stata costretta da lui a fare.

Infine questa su presunti coinvolgimenti terroristici. Il pakistano, di cui sorelle e familiari residenti a Brescia dicono di aver perso ogni traccia, avrebbe avuto conoscenze e amicizie in ambienti radicalizzati, addirittura sarebbe collegato con una cellula dei terroristi, avrebbe già tentato di adescare altre ragazzine. I familiari tramite l'avvocato e la trasmissione "Chi l'ha visto?" a cui si sono rivolti, molte volte hanno chiesto indagini più approfondite.

A luglio il gip aveva respinto una richiesta di archiviazione e ordinato nuove indagini su cui c'è il massimo riserbo.

In Francia corpo carbonizzato di una adolescente

Lo scorso 31 agosto in un bosco è stato trovato il corpo di una ragazzina alta meno di un metro e 65. La polizia ha comparato il suo Dna con quello di tutte le coetanee scomparse in Francia, ma non era di nessuna di loro.

Dopo una segnalazione del fatto a "Chi l'ha visto?" da parte di una telespettatrice, un inviato del programma è andato dalla polizia di Versailles informandola della scomparsa di Rosa Di Domenico. Gli inquirenti francesi hanno chiesto di poter avere il Dna dei genitori della ragazzina napoletana per poter fare la comparazione ed escludere che sia suo quel corpo carbonizzato. L'avvocato di famiglia, Maurizio Lojacono, è stato assolutamente favorevole a fare l'analisi per escludere questa pista, ma ha espresso il suo stupore per via del fatto che è trascorso molto tempo dalla scomparsa di Rosa e finora nessuno ha mai posto l'esigenza di svolgere accertamenti più approfonditi. E' stato prelevato il Dna a Luigi, padre di Rosa e consegnato a Marina Baldi, genetista forense che si sta occupando di prelevare il Dna dei familiari degli scomparsi per conto dell'associazione Penelope.

I risultati saranno inviati alla polizia di Versailles per la comparazione con quel corpo. Ora ai genitori di Rosa non resta che attendere l'esito di queste analisi. In cuor loro, però, il papà e la mamma di Rosa sentono che la figlia è viva. Credono che sia tenuta segregata in una realtà da incubo. Sperano di poterla riabbracciare presto.