Ieri il presidente americano, Donald Trump, ha reso pubblici 2.800 fascicoli che erano custoditi negli archivi nazionali degli Stati Uniti. Tra i file pubblicati ci sono anche documenti riguardanti l’attentato di Dallas del 1963 dove fu assassinato il presidente Kennedy, che da oltre 50 anni desta l’interesse dell’opinione pubblica americana e del mondo, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy ha ispirato numerosi dibattiti e alcuni teorici del complotto ed esperti di cospirazioni hanno addirittura creato una carriera su di esso. Il presidente Trump ha mantenuto, per il momento, altri documenti, circa 300, top secret.

CIA e FBI ritengono che sia poco opportuno divulgare altri documenti legati al caso Kennedy, la loro richiesta si basa sulla ‘questione di sicurezza nazionale’, sui documenti bloccati ci sono procedure di intelligence, nomi di agenti segreti, ma anche identità di collaboratori del governo, che se svelate potrebbero mettere a rischio l’incolumità del paese. Serviranno sei mesi alle agenzie governative americane per rivedere i file e determinare quali di essi potranno essere resi noti.

Cosa c’è nei documenti

Nella documentazione divulgata ieri da Trump, c’è un appunto scritto dell’allora temuto direttore dell'Fbi, John Edgar Hoover. Nello scritto si legge che un anonimo avrebbe telefonato all’ufficio di Dallas, diceva di far parte di una organizzazione che voleva uccidere Harvey Lee Oswald.

Hoover condivise con il capo della polizia l’informazione, il quale gli assicurò che Oswald era guardato a vista dagli agenti e che non correva nessun pericolo. Purtroppo sappiamo che non fu così, il 24 novembre del 1963, due giorni dopo aver assassinato il presidente, mentre si procedeva per il trasferimento alla prigione della contea, Oswald fu ucciso da Jack Ruby proprio davanti alle decine di poliziotti che avrebbero dovuto proteggerlo.

Oswald e KGB

In un altro documento viene citata una intercettazione telefonica. Il 28 settembre 1963, Lee Oswald chiamò l’ambasciata russa di Città del Messico, il suo contatto sarebbe stato un membro dei servizi segreti sovietici. Comunicando in russo, Oswald accennava ad un telegramma inviato a Washington.

CIA , Fidel Castro e JFK

Tra le migliaia di file che erano rimasti top secret negli archivi nazionali, c’è un documento che desta l’attenzione degli addetti ai lavori. Il “Sommario dei fatti” è un documento che risale al 1975, nel fascicolo viene decritto come la CIA abbia tentato più volte di uccidere il presidente cubano Fidel Castro, la possibilità che dietro l’uccisione del presidente americano ci fosse il ‘Lider Maximo’ è sempre stata tra le teorie più in voga fra i i teorici del complotto, nel documento si legge: “Alcuni agenti della CIA erano in contatto con cittadini cubani per cercare di assassinare il presidente Castro”.