Martina ha 25 anni, frequenta l'Accademia di belle arti di Brera e pochi giorni fa si è ritrovata a vivere una brutta disavventura nel momento in cui è stata cacciata dai buttafuori di una nota discoteca milanese perché aveva con sé una sorta di 'kit di sopravvivenza' al quale non le è possibile rinunciare, costituito semplicemente da un succo di frutta e da tre bustine di zucchero. Per motivi di sicurezza, infatti, non è possibile introdurre nel locale né bustine, né liquidi. La giovane, però, convive con una forma di diabete e per questo necessita di avere sempre a disposizione un quantitativo di zucchero, del quale poter disporre all'istante qualora ce ne sia bisogno, al fine di innalzare in pochi attimi i livelli di glucosio in caso di ipoglicemia.

A niente è valso il tentativo della studentessa di mostrare ai buttafuori il suo tesserino medico, perché si è sentita rispondere che avrebbe potuto rifornirsi al bar.

La solidarietà nei riguardi di Martina

In segno di solidarietà, tutto il gruppo degli amici di Martina, che in quella discoteca avrebbe dovuto prendere parte ad una festa di laurea, ha deciso di lasciare il locale. Il giorno successivo, la 25enne ha deciso di sfogarsi su un portale dedicato alla sua malattia, spiegando quanto accaduto e, nel giro di poco, la notizia ha fatto il giro del web e gli internauti hanno iniziato a riempire l'esercizio di recensioni negative. Lorenzo Piemonti, professore esperto della patologia diabetica, ha espresso su facebook il suo totale appoggio alla ragazza, concordando con lei sul fatto che chi ha a che fare con il diabete debba essere sempre attrezzato, perché anche solo un piccolo ritardo nell'intervento può risultare fatale.

A fargli eco, poi, è stato Gianni Lamenza, presidente di Diabete Italia, che ha sostenuto che in giro ci sia troppa ignoranza in materia.

Le scuse del proprietario del locale

Dal canto suo, Roberto Cominardi, proprietario della discoteca, sulle prime ha tentato in qualche modo di difendersi ma più tardi ha fatto le proprie scuse privatamente a Martina, che le ha ritenute tardive ma le ha comunque apprezzate, malgrado ritenga di essere stata discriminata e offesa e si sia sentita mortificata.

La ragazza, che affronta quotidianamente una vita complessa, che l'ha portata ad essere dipendente dall'insulina, a dover controllare la dieta e a doversi svegliare ogni tre ore durante la notte per monitorare il livello di glucosio, ha dichiarato che comunque non rinuncerà a tornare in quel locale, sperando che quello che le è successo possa in futuro fungere da esempio per tutti.