Sono stati messi online dal blog di Anonymous alcuni dati sensibili di sicurezza, i sindacati di polizia chiedono al Viminale di chiarire se ci sono rischi per l’identità del personale. “Alla luce di quanto sta emergendo chiediamo ai vertici del Ministero dell’Interno di chiarire l’entità complessiva del furto di dati personali e sensibili in danno del personale” scrive in un comunicato della Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, che si dice allarmata dalle notizie di stampa e dalle prime pubblicazione di documenti riservati, carpiti con la violazione di siti istituzionali da parte degli hacker di Anonymous.
Dopo il “buco” del 2014 obiettivo sempre la polizia, i siti delle istituzioni sembrerebbero ancora sotto attacco: stanno emergendo con sempre maggior ricchezza di informazioni i danni prodotti dall'azione di pirateria con la messa in rete dei primi documenti trafugati. Il furto di dati dai siti istituzionali, sarebbe stato accertato dalla Polizia Postale quattro giorni fa, anche se i pirati informatici parlano di settimane di raccolta dati.
Gli hacker irridono le loro “vittime”: istituzioni e quotidiani
L’azione di pirateria contro la Polizia arriva a cinque mesi da quella andata a segno contro l’Arma dei Carabinieri che risale al maggio 2017, anche in quella occasione gli hacker postarono un messaggio irrisorio diretto al Ministero della Difesa, fra le vittime illustri di Anonymous in Italia anche il Ministero della Scuola ed il sito definito “stagionato” del quotidiano Libero.
La Polizia Postale fa sapere, attraverso gli organi di stampa che si sono occupati della vicenda, che le attività di controllo avviate sembrano ricondurre alla violazione di alcune caselle mail private di singoli dipendenti e che nessun documento riservato sarebbe entrato in possesso dei pirati informatici.
Ieri mattina con tempismo invidiabile la Polizia di Stato prova a correre ai ripari, in una riunione al Viminale alla presenza del Capo della Polizia Gabrielli è stata siglata una convenzione con il Gruppo A2A un’azienda italiana per l’adozione di strategie sempre più efficaci in materia di prevenzione e contrasto al crimine informatico.
Intanto alla voce del sindacato di polizia Consap si è aggiunta anche quella di un altro sindacato il Sap, che ha chiesto con un chiaro riferimento, sia allo smantellamento delle sedi periferiche della Polizia Postale che alle indagini sul caso di spionaggio informatico che ha portato alla incriminazione dei fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero, che siano rimossi i vertici delle direzioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza coinvolte nelle attività di gestione della Specialità di Polizia Postale e delle Comunicazioni perché non avrebbero, secondo i vertici del sindacato Sap “alcuna competenza in materia”.