Uno dei mondi più floridi da un punto di vista della Tecnologia è certamente quello rappresentato dall'intelligenza artificiale. Per semplificare il concetto ai massimi livelli, si tratta di un sistema totalmente computerizzato in grado di svolgere determinate azioni che, in normali circostanze, dovrebbe compiere un essere umano. Un classico esempio di 'IA' del giorno d'oggi è 'Google Traduttore'.
Tuttavia, i sistemi automatizzati (almeno ad oggi) presentano alcuni pregi e difetti. Google Traduttore, infatti, fornisce una traduzione di quanto cercato qualsiasi siano le lingue 'sorgente' e di destinazione, ma è anche vero che non sempre sono affidabili.
Finchè l'errore si riduce a questa piattaforma non ci sono particolari conseguenze, ma la situazione cambia sensibilmente quando l'errore è compiuto da un social, specie quando quel social si chiama Facebook.
Israeliano spacciato per terrorista, ma si è trattato di un grosso malinteso
La parola incriminata nella vicenda sarebbe 'yusbihumum', parola che in lingua israeliana significa 'buongiorno'. Proprio qui capita l'errore di traduzione del social che, invece di tradurre correttamente il saluto, traduce la parola in 'colpiscili'. L'intervento della polizia israeliana è stato tempestivo, specie a causa di una spiacevole coincidenza: il post era corredato di una foto di un bulldozer (l'utente faceva il muratore di professione).
Osservando la storia recente della zona, alcuni attentati erano stati compiuti proprio adoperando un bulldozer e ciò non poteva escludere l'intervento delle forze dell'ordine. Fortunatamente la vicenda ha avuto un lieto fine: dopo che l'errore è stato reso noto, la polizia israeliana ha immediatamente rilasciato il muratore.
La vicenda è conclusa, ma alimenta molte polemiche sul social
Ovviamente il social si è prontamente scusato della spiacevole vicenda con l'utente israeliano aggiungendo anche di essere allo studio di tutte le cause che abbiano portato alla nascita di un errore del genere. Sulla vicenda è intervenuto anche Necip Fazil Ayan, un ingegnere responsabile proprio del sistema di traduzione automatica di Facebook.
Il soggetto è intervenuto affermando che il sistema informatico è in costante miglioramento e, proprio perchè non si è ancora raggiunto il grado di perfezione, sono possibili alcuni errori.
L'accaduto, però, pone l'attenzione sull'importanza che hanno i social al giorno d'oggi: ogni post sembra essere controllato dalle forze di polizia (anche se sommariamente) e, come spesso si nota in televisione, sono utilizzati in moltissimi casi. Che sia un segnale di abbandono totale alla privacy? Forse, ma sarà solo il futuro a dare una risposta definitiva alla questione.