Lo scenario politico mondiale rimane molto teso sul fronte nordcoreano. Infatti, nel corso delle ultime settimane, si è temuto lo scoppio del temuto conflitto con gli Stati Uniti a seguito dell'inserimento della Corea de Nord, da parte di Washington, nella lista dei paesi definiti "sponsor del terrorismo" e della minaccia di imporre nuove sanzioni. Ma nel corso delle ultime ore, alcuni analisti hanno formuato ipotesi allarmanti riguardo ad un possibile nuovo test missilistico.

Test balistici

L'ultimo test nordcoreano risale alla metà di settembre, nella circostanza un missile balistico aveva violato per la seconda volta in poco più di due settimane lo spazio aereo giapponese, inabissandosi in mare a circa 2000 km ad est dell'isola di Hokkaido.

Pochi giorni prima il regime aveva testato un ordigno nucleare, fatto esplodere nel sottosuolo con una detonazione così potente da causare due terremoti e il crollo dei tunnel della base di lancio di Punggye-ri. Ora gli analisti statunitensi temono che Pyongyang abbia in programma il lancio di un nuovo missile. Secondo il CSIS (Center for Strategic and International Studies), il prossimo test potrebbe essere effettuato il 17 dicembre, ovvero pochi giorni prima del Natale. Ovviamente il lancio non avrebbe nulla a che fare con il periodo delle festività celebrato nel mondo occidentale. Kim Jong-un potrebbe scegliere questo modo estremo per celebrare l'anniversario della morte del padre, l'ex leader Kim Jong-il deceduto il 17 dicembre del 2011.

Relativamente al potenziamento del proprio arsenale nucleare, la Corea del Nord non molla la presa. Ri Jong-hyok, deputato presso il parlamento popolare di Pyongyang, ha ribadito ancora una volta che le armi atomiche sono l'unica difesa del suo Paese contro la minaccia americana.

Preoccupazioni

La cosa che preoccupa maggiormente il CSIS è che la Corea del Nord non abbia ancora risposto alla minaccia che prevedeva l'imposizione di nuove sanzioni nei confronti di Pyongyang ed all'inserimento di quest'ultima nella lista degli "stati sponsor del terrorismo", dalla quale era stata rimossa nel 2008 dall'amministrazione Bush dopo gli accordi su nucleare poi diventati carta straccia.

La situazione della crisi coreana ha destato molte proccupazioni nell'opinione pubblica, tanto da spingere il "Global Peace Index" a pubblicare una lista degli stati più sicuri verso cui scappare nel caso scoppiasse la Terza Guerra Mondiale.