Il popolo australiano si è espresso a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. A darne l’annuncio è stato il primo ministro australiano, Malcom Turnbull, comunicando i risultati del referendum con cui i cittadini sono stati chiamati ad esprimere il proprio parere sulla questione delle nozze gay. Si tratta di una vittoria molto importante per la comunità LGBTQ australiana e, in generale, per i sostenitori dell’uguaglianza dei diritti, dal momento che fino al 1994 l’australia condannava l’omosessualità alla stregua di un reato e che tuttora i matrimoni gay non sono previsti dalla legge del Paese.

Il valore del referendum

Alla consultazione, indetta per corrispondenza, hanno partecipato 12,7 milioni di persone, ovvero quasi l’80% degli aventi diritto al voto. Di questi, il 61,6% si è espresso a favore delle nozze gay, mentre il 38,4% si è detto contrario. Il premier ha spiegato che gli australiani hanno scelto “l’equità, l’impegno e l’amore” e che ora spetta al Parlamento recepire l’esito della votazione e tradurre la volontà del popolo in legge, legalizzando le unioni tra omosessuali. La consultazione, infatti, non ha valore vincolante, ma ha permesso al Governo di rilevare le esigenze della popolazione australiana, secondo cui è necessario consentire l’accesso all’istituto del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso.

La legge potrebbe arrivare molto presto, ma non prima di Natale. Tuttavia, la notizia è stata accolta con entusiasmo e molti sono scesi in strada a festeggiare e sventolare bandiere arcobaleno, simbolo della lotta per i diritti dei gay.

I diritti degli omosessuali in Australia

Fino al 1994, le relazioni omosessuali in Australia erano considerate un reato.

A partire dal 2004, un emendamento all’Australian Marriage Act del 1961, approvato dall’allora primo ministro John Howard, proibì i matrimoni tra coppie omosessuali. Il premier, proveniente dal ramo dei conservatori, volle infatti che la definizione generica del concetto di matrimonio, precedentemente adottata ed in vigore fino a quel momento, venisse sostituita con una più puntuale che, escludendo chiunque altro, lo definisse esattamente come “l’unione di un uomo e una donna”.

Oggi, sebbene sia necessario attendere fino all’approvazione della legge per veder celebrare i primi matrimoni tra coppie dello stesso sesso, il voto popolare apre nuovi scenari e permette all’Australia di muoversi in direzione di traguardi molto importanti.