Manolis Glezos, scrittore, politico e partigiano greco, simbolo nazionale della Resistenza ellenica e della lotta all’oppressione dei popoli, è venuto a mancare il 30 marzo 2020, all’età di 97 anni.

Divenne noto da giovanissimo per aver strappato via dall’Acropoli la bandiera tedesca con la svastica, durante l’occupazione nazifascista, e per averla sostituita con la bandiera nazionale greca, Glezos venne definito dal generale francese Charles De Gaulle come “il primo combattente della Resistenza in Europa”. Ma il suo impegno politico si protrasse per tutta la sua vita.

I primi anni e la Resistenza

Nato il 9 settembre 1922 a Naxos, isola greca del Mar Egeo, e trasferitosi con la famiglia ad Atene all’età di 12 anni, Glezos ha manifestato sin da giovanissimo un’indole ribelle e un forte carisma, che hanno sempre orientato e contraddistinto il suo impegno politico, sempre dalla parte del popolo e dei più deboli.

Era la notte del 30 maggio 1941 quando Glezos, allora studente di 19 anni, si arrampicò sull’Acropoli insieme al suo compagno di università Apostolos Santas e ammainò la bandiera con la svastica, che sventolava su Atene dal 27 aprile, giorno dell’occupazione della città da parte delle forze naziste. All’alba, quel simbolo di odio, guerra e oppressione che incombeva sulla città era scomparso e, al suo posto, sventolava di nuovo la bandiera nazionale.

Quel gesto, clamoroso e senza precedenti, diede inizio alla Resistenza greca, ma ispirò anche molti altri popoli vessati dal nazifascismo.

L’impegno politico

Nel corso della sua militanza Politica, Manolis Glezos è stato più volte arrestato, torturato, condannato, non solo durante l’occupazione tedesca, ma anche in seguito, negli anni ’50 e ’60, quando militava nel partito comunista greco (KKE), allora fuorilegge.

Successivamente entrò in Parlamento con la Sinistra Democratica Unita (EDA) e, infine, dopo il Regime dei colonnelli (quando quattro anni di prigione e "confino"), fu rieletto nuovamente in Parlamento nel Pasok.

Glezos ha sempre continuato a credere nei suoi ideali, lottando per il popolo greco e portando avanti l’idea secondo cui l’attitudine alla resistenza fosse ormai diventata un elemento caratteristico della cultura popolare greca.

Gli ultimi anni e la rottura con Syriza

Dal 2000 ha guidato il Synaspismos, ovvero la Coalizione di sinistra che poi sarebbe confluita in Syriza, il partito di Alexis Tsipras. Come rappresentante di Syriza, nel 2014 è stato eletto al parlamento europeo. Negli anni della crisi finanziaria ha partecipato alle manifestazioni di piazza Syntagma, ad Atene, protestando contro le misure di austerity imposte al popolo greco dalla Troika.

Nell'estate 2015, a seguito della firma dell’accordo per il terzo prestito internazionale, Manolis Glezos ha criticato fortemente il governo di Tsipras per aver sacrificato i diritti del popolo, giungendo a un compromesso con i creditori. A quel punto, coerentemente con i propri ideali, Glezos ruppe con Tsipras, prendendo le distanze da una linea politica che non condivideva: si candidò con la lista Unità popolare anche alle elezioni parlamentari di settembre 2015, senza risultare eletto.