Per una strana beffa del destino, una donna che amava stare alla guida e fare selfie al volante, da sola o in compagnia del marito e della figlia, è stata ripresa negli ultimi momenti della sua vita da una telecamera, proprio accanto alla sua auto, ed è morta per una lite automobilistica. Si è accasciata al volante, ma portata in ospedale, non è sopravvissuta. E' stata accoltellata da un'altra automobilista con cui ha avuto un alterco violento dall'esito fatale, per futili motivi davanti agli occhi della figlia di 13 anni. I fatti sono avvenuti in Brasile, a Macaé, comune nello stato di Rio de Janeiro.
La vittima si chiamava Raquel Melo Mota ed aveva 39 anni.
Morte all'area di servizio
Le telecamere di sorveglianza di una stazione di servizio di Macaé, a nordest di Rio, hanno ripreso tutta la scena della lite, culminata nell'accoltellamento mortale di Raquel Melo Mota. La vittima arriva con la sua auto al distributore, si ferma, scende. Dietro di lei sopraggiunge chi la ucciderà di lì a pochi istanti. L'altra, Islay Cristina Pereira de Sousa, a sua volta scende dall'auto. Le due donne iniziano a discutere, e subito l'omicida aggredisce Raquel Melo Mota e la minaccia con una lama che impugna nella mano destra, e con cui graffia la fiancata dell'auto della contendente. Si vede un uomo di spalle che assiste alla scena, ma non fa niente per separarle.
La vittima, allora, le tira i capelli. A quel punto l'assassina sferra tre fendenti. La donna accoltellata indietreggia e si tiene il petto, entra in auto dove sua figlia di 13 anni ha assistito a tutta la scena, si mette alla guida ma dopo qualche metro si accascia sul volante svenuta. La figlia ha raccontato che la mamma è stata soccorsa da un medico che era in un'auto dietro di lei, e l'ha portata in ospedale.
La donna, però, non è sopravvissuta all'intervento chirurgico perché un fendente le aveva attraversato il polmone e un altro le aveva perforato il cuore. Le telecamere hanno continuato a riprendere l'omicida che, persino aiutata da qualcuno, si china a terra per recuperare gli effetti personali volati via dalla sua borsa durante la colluttazione, per poi allontanarsi con un uomo.
Una manovra azzardata
Secondo il racconto di Vanderson Fernandes, il marito della vittima intervistato da una tv locale, l'assurda morte di sua amata "principessa", è stata provocata da motivi irrisori. Sua moglie era ferma a un semaforo rosso, ma l'omicida voleva passare a tutti i costi, così le ha intimato di levarsi di mezzo per consentirle di fare la manovra azzardata. La vittima ha abbassato il finestrino chiedendo all'altra automobilista che problemi avesse, rimanendo in fila regolare. Finché, scattato il verde, la pirata della strada, l'ha inseguita fino al terribile esito dei fatti. Tre giorni dopo, Islay Cristina Pereira de Sousa si è consegnata alla polizia essendo ricercata, sostenendo di aver agito in quel modo per legittima difesa.
Si è appurato, però, che ha precedenti specifici per un tentato omicidio nel 2002, ai danni sempre di un'altra donna. In custodia cautelare in carcere, deve rispondere di omicidio. Gli amici hanno reso omaggio alla vittima sulla sua pagina Facebook. Resta una ragazzina di 13 anni, orfana di madre per ragioni pressoché inesistenti.