Sono dodici le ragazze coinvolte nella terribile vicenda che vede come burattinaio il gestore di un circolo ricreativo per giovani che, oltre a biliardino e videogames, aveva ideato un modo del tutto particolare per intrattenere i suoi clienti. A gestire il giro di prostituzione un ultraottantenne con due complici, di 50 e 60 anni circa, esperto nell’adescare ragazzine avvenenti e spesso in difficoltà economica, lusingate dalle promesse di guadagno in cambio di “attenzioni” offerte ai suoi avventori.
Le studentesse che marinavano la scuola
Dodici le giovani coinvolte, dieci delle quali di età compresa fra i 14 ed i 17 anni e due appena diciottenni, che frequentavano il circolo dopo aver saltato le lezioni.
L’uomo era solito attirarle a sé affinché offrissero prestazioni ai suoi facoltosi clienti, nella maggior parte dei casi professionisti, e non esitava ad approfittare lui stesso, insieme ai suoi conniventi, delle studentesse, plagiate dalla possibilità di poter racimolare qualche soldo da spendere in vestiti e smartphone.
Il listino
Ogni ragazza poteva ottenere un profitto che oscillava tra i 10 ai 100 euro, sulla base di un vero e proprio listino prezzi, stilato tenendo conto delle prestazioni che era disposta a concedere ed al grado di avvenenza. Erano così spinte, in maniera sempre più incalzante, ad avere rapporti via via più remunerativi che soddisfacessero i frequentatori dell’alcova clandestina allestita in una stanza interna al circolo.
I guadagni potevano raggiungere anche i 1200 euro al mese ed ogni studentessa veniva contrassegnata a seconda del professionista al quale si confacevano maggiormente le sue caratteristiche, così da corrispondere ad una categoria professionale: “l’ingegnere”, “l’avvocato”, “il medico”.
Le indagini
Le indagini, coordinate dalla procura distrettuale di Napoli, hanno avuto inizio nella primavera del 2016, quando il fidanzato di una delle vittime aveva denunciato ai carabinieri il giro di prostituzione nel quale la sua ragazza era finita secondo le medesime modalità, fino a sfociare nel blitz del Comando provinciale di avellino.
I tre uomini sono stati arrestati con l’accusa di induzione e sfruttamento alla prostituzione, capi che si aggravano data la giovane età delle vittime. L’invito del comandante provinciale dei Carabinieri, Massimo Cagnazzo, rivolto sia alle ragazze che alle loro famiglie, è di collaborare al fine di poter individuare gli soggetti coinvolti nella vicenda.