Dal 2019 in circa 15 mila, precisamente 14 mila e 600, saranno esonerati dall'aumento dell'età cosiddetta pensionabile a sessantasette anni. La cifra salirà a 20 mila e 200 nel 2023. Si tratta di persone alle prese con attività lavorative di una certa intensità, definite "gravose". E' ciò che si evince dalla relazione tecnica all'emendamento sulle Pensioni, presentato dal Governo al Senato. Per il primo anno previsto un costo di cento milioni, poi 385 milioni nel triennio sino al 2021. Nella tabella della stessa relazione si fa riferimento anche agli effetti fra dieci anni, ovvero fino al 2027: lo stop all'aumento dell'età interesserà poco meno di 21 mila Lavoratori, per oltre 166 milioni di euro.
A regime, vale più di 300 milioni euro il pacchetto pensioni. A Repubblica, Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, ha spiegato che "la voce di spesa pubblica per le pensioni è aumentata", più di tutte, ultimamente. Altre voci, invece, "sono scese".
La prestazione
La pensione di vecchiaia è una prestazione erogata ai lavoratori dipendenti e autonomi che hanno raggiunto l'età prevista dalla legge e, contestualmente, perfezionato l'anzianità contributiva richiesta. La domanda si presenta attraverso internet, con una richiesta telematica, oppure via telefono, contattando il contact center 803164 dell'Inps, o attraverso gli enti di patronato autorizzati dall'Istituto nazionale della previdenza sociale.La Legge di bilancio 2017 prevede la possibilità di accedere alla pensione anticipata con un requisito contributivo ridotto, per quanti lavorano fin dall'età di 18 anni.