E' disponibile on line, sul sito del ministero delle Finanze, la circolare che fornisce adeguati chiarimenti sul calcolo della parte variabile della Tari, la cosiddetta Tassa sui rifiuti, riguardante le utenze di carattere domestico. Si tratta di chiarimenti inerenti anche a eventuali istanze di rimborso. Per i contribuenti un vero e proprio "vademecum" della questione. I chiarimenti sono stati invocati da più parti dopo il calciolo adottato da alcuni comuni, con la parte variabile della stessa tassa moltiplicata per il numero delle pertinenze.
Da tale operazione sono scaturiti importi maggiori rispetto a quelli relativi a una diversa applicazione della quota variabile, ovvero una volta sola.
L'istanza
Nel caso in cui l'utente ritenga errato il computo della parte variabile, senza esitazione, può chiedere il rimborso della quota non dovuta fin dal 2014. Proprio in quell'anno la Tari è entrata in vigore. La domanda di rimborso, da proporre entro cinque anni dal versamento, deve contenere i dati identificativi del contribuente, l'importo che è stato già versato, quello di cui si chiede la restituzione, i dati riguardanti la pertinenza eventualmente computata in maniera errata nel calcolo della tassa.