L'ennesimo grande lavoro da parte della Polizia di Stato italiana che ha rintracciato ed successivamente espulso una giovane egiziana sostenitrice dell'Isis in quel di Milano, dove aveva intenzione di agire quanto prima con un'azione suicida. Dopo avervi raccontato di una sparatoria avvenuta nella città milanese, quindi, bisogna registrare l'ennesimo caso di sventato terrorismo in Italia. La malintenzionata è una giovane, Fatma Ashraf Shawky Fahmy, nata il 3 giugno del 1995 a Giza, in Egitto. Appena ventiduenne, ma con le idee piuttosto chiare.

Terrorismo in Italia: una giovane donna egiziana espulsa dal Paese

Questo è quanto si legge sul sito del Corriere della Sera, secondo cui l'egiziana espulsa dall'Italia era alla ricerca di un passaporto falso e manteneva contatti con un tale Abdallah Hasanayn Al-Najjar, uomo probabilmente dell’Isis (non identificato). Il tutto per partire e unirsi al Califfato. Trovando difficoltà nel fare tutto ciò, la ragazza avrebbe tentato di organizzare un'azione suicida in Italia, entrando in azione a Milano, confessando all'uomo di sentirsi pronta. Per fortuna, però, la risposta dell'appartenente all'Isis è stata negativa: "Potrai fare qualcosa solo con la nostra autorizzazione".

Voleva unirsi al Califfato all'insaputa dei genitori

Queste le conversazioni che la Digos avrebbe rintracciato sul tablet della donna egiziana, in Italia dal 2013. Gli ultimi contatti tra i due risalgono però a luglio e qualche giorno dopo gli investigatori sono entrati nella casa della giovane dove viveva con i genitori e i fratelli, tutti estranei alla radicalizzazione islamista.

La donna è stata espulsa dall'Italia con un provvedimento d'urgenza e successivamente è stata ricostruita la storia della giovane che, nel giro di pochi mesi, si è letteralmente convinta ad avvicinarsi all'Isis.

Sostenitrice dell'Isis dalla propria stanza?

Precedentemente a tutto ciò, infatti, la ragazza egiziana vestiva come qualsiasi altra milanese.

Come si vede in foto, con i capelli raccolti, con abiti normalissimi, con un sorriso e col trucco agli occhi. Negli ultimi giorni prima dell'espulsione, invece, i poliziotti l'hanno fotografata completamente nascosta da un velo nero, con solo una fessura per gli occhi, chiaro segno di quella che sarebbe potuta diventare una radicalizzazione piuttosto grave. Radicalizzazione che stava avvenendo in solitaria, probabilmente tramite il computer all'interno della sua camera.

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