È successo tutto durante l’udienza del processo che vede michele zagaria, storico capo del clan dei Casalesi, rispondere all’accusa di duplice omicidio.

Il 'tentativo di suicidio'

Il boss era in video conferenza mentre presso l’aula della IV sezione della corte d’Assise si discutevano i suoi capi d’accusa, quando ha sollevato concitate polemiche contro la fiction “Sotto copertura 2 – L’arresto di Zagaria”, trasmessa in onda su Rai1, basata sulle vicende che lo vedono protagonista interpretato da Alessandro Preziosi, tentando di concentrare l’attenzione sull’affronto subito dalla produzione che a suo dire avrebbe arrecato un grave danno alla sua immagine.

Di fronte all’interruzione da parte del presidente del collegio, che lo invitava a non inscenare “un’altra fiction in aula” ripercorrendo fatti non pertinenti al processo, Zagaria ha accennato un tentativo di suicidio avvolgendosi intorno al collo il filo del microfono in segno di protesta, prima di essere prontamente fermato dagli agenti della polizia penitenziaria. L’udienza è stata, così, sospesa e l’imputato condotto in infermeria per accertamenti circa il suo stato di salute.

La polemica

La serie televisiva, andata in onda questo autunno per quattro lunedì sulla rete ammiraglia Rai, aveva ottenuto ascolti che sono stati definiti “eccellenti” dal direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta, che ha sottolineato come, al di là delle vicende biografiche del boss dei Casalesi, l’importanza della produzione verta sulla volontà di trasmettere il costante impegno da parte delle forze dell’ordine, il coordinamento tra chi guida le attività contro la criminalità organizzata ed il coraggio e la fedeltà di chi opera ogni giorno per garantire i risultati sperati.

Sotto Copertura 2” non ha, tuttavia, trovato nei legali della famiglia Zagaria la stessa accoglienza che ha avuto da parte del pubblico. Infatti, lo studio legale Sartoris Lettieri “a nome e per conto di Michele Zagaria” ha inviato una lettera alla redazione del quotidiano Il Mattino, alla quale è stato richiesto di dare la massima visibilità, evidenziando le falsità e le inesattezze trasmesse dalla produzione Rai.

Danni d'immagine e risarcimento

In particolare, a suscitare il malcontento dell’assistito sarebbe stato il racconto dell’attrazione sessuale da parte del boss nei confronti della giovanissima figlia della famiglia che per anni lo ha ospitato, cosa che lo avrebbe “profondamente offeso e disgustato”. Con l’intento di “tutelare la propria immagine ed identità personale” è stato, dunque, richiesto alla Rai un risarcimento che ammonta a 100 mila euro che, sottolinea l’avvocato Barbara Lettieri, saranno devoluti in beneficenza.