Si parla ancora di acido, diventato ultimamente una terribile arma in grado di trasformare completamente la vita delle vittime in un incubo senza fine e in un'esperienza molto dolorosa; ma se i recenti episodi sono stati caratterizzati da attacchi premeditati ai danni di ex compagni o compagne, quello accaduto a Napoli rappresenta un evento dagli aspetti ancora più allarmanti. Chi voleva colpire colui che ha imbevuto un sedile del bus che collega Avellino a Napoli? Ma soprattutto cosa si cela dietro a un ignobile gesto come questo? Domande ancora senza risposta, in attesa che le indagini delle forze dell’ordine facciano chiarezza su quanto avvenuto.

Pelle divorata dall'acido

La vittima dell’attacco sull’autobus è un militare che è salito sul mezzo per recarsi in stazione dove avrebbe dovuto prendere un treno per arrivare a Torino, dove l’uomo presta servizio; una volta sul mezzo il militare si è seduto su un sedile che solo dopo qualche istante ha scoperto essere umido.

La strana sensazione di bruciore provata ha fatto cambiare di posto il militare, pensando di avere semplicemente una reazione allergica, ma quando dopo qualche ora il bruciore è diventato un dolore insopportabile, il militare ha scoperto con orrore che l’acido con cui era entrato in contatto gli aveva già divorato la pelle, procurandogli lesioni profonde e un copioso sanguinamento.

Giunto a Torino il militare è riuscito a raggiungere il pronto soccorso dove gli operatori sanitari hanno riscontrato ustioni di terzo grado con necrosi.

Il caso non è isolato

Immediatamente intervenuta la polizia di Stato in seguito alla denuncia presentata dal militare, il bus è stato sequestrato insieme ai sedili che la società del bus aveva già provveduto a smontare; è in corso ora un’indagine accurata per conoscere la natura dell’acido corrosivo e il responsabile di un evento che, drammaticamente, non è isolato e che si configura come un nuovo pericoloso gioco.

Episodi simili si erano infatti già verificati negli ultimi mesi nelle zone di Monza e di Lecco, facendo ipotizzare una escalation di eventi ripetuti per simulazione e quindi senza un preciso obiettivo.

Per il militare, che ha dovuto subire una serie di delicati interventi di ricostruzione delle zone di pelle corrose, ora non rimane che seguire il tristemente noto iter sanitario previsto per le vittime dell'acido, con la consapevolezza che non sarà comunque possibile recuperare completamente la normalità.