La mattina del 28 novembre a Napoli la Squadra Mobile e i carabinieri del commissariato di Ponticelli hanno posto sotto custodia cautelare 23 persone. La richiesta arriva dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta di associati del clan De Micco, ex collaboratori del clan Cuccaro, accusati di differenti reati: associazione a delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione e incendio con l'aggravante del metodo mafioso.

Già dal 2012 il clan De Micco si era organizzato autonomamente, diventando un clan mafioso a tutti gli effetti.

Le attività con cui si finanziava erano quelle tipiche dell'attività di tipo camorrista: controllo del territorio, gestione di spaccio, attività estorsive. Il tutto organizzato gerarchicamente.

Le indagini hanno portato all'assassinio di Salvatore Solla e al tentato omicidio di Giovanni Ardu, avvenuti nel 2016. Era infatti nato un contrasto nel momento in cui Salvatore Solla aveva cercato di gestire autonomamente le operazioni di spaccio nel quartiere di Ponticelli, sotto l'egemonia del clan De Micco.

A Catania

Nella mattinata del 30 novembre nel quartiere di Librino, a Catania, gli inquirenti hanno arrestato 36 persone per spaccio di droga. Quello che colpisce in particolare è letteralmente l'utilizzo di un bambino di 6 anni per lo spaccio in strada di cocaina e droghe leggere.

La direzione distrettuale antimafia della procura di Catania ha ipotizzato per il processo reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga per conto di Cosa Nostra.

Due pentiti, Angelo Bombaci e Salvatore Bonanno, hanno rivelato i meccanismi di questo mercato della droga: il commercio illegale apriva bottega presto, intorno alle 8 del mattino, e terminava alle 2.

Il guadagno si aggirava intorno ai 2000 euro al giorno.

Cosa è successo a Brescia?

Anche a Brescia gli arresti riguardano lo spaccio di droga: i 19 accusati gestivano da un anno il traffico internazionale di droga che, secondo gli inquirenti, forniva sostanze anche fuori dalla Lombardia. La marijuana veniva trasportata in gommone, partendo da Valone e arrivando poi in Calabria.

La cocaina invece veniva portata a Brescia in automobile, nascosta in dei doppi fondi.

Solo 16 sono attualmente in stato di fermo: 15 residenti a Brescia, uno in provincia di Trento, tutti albanesi e italiani. I rimanenti 3 si sono dati alla fuga e sono attualmente ricercati. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.