Ci troviamo in Libano, dove Rebecca Dykes, una donna inglese impiegata all'interno dell'Ambasciata del Regno Unito in Beirut, è stata violentata e successivamente uccisa mentre si trovava all'interno di un taxi che avrebbe dovuto riaccompagnarla a casa propria. Rebecca, di trenta anni, si era trasferita a Beirut da neanche un anno ed era riuscita ad occupare un posto all'interno del Dipartimento per lo Sviluppo Internazionale. Il suo corpo sarebbe stato ritrovato per terra, sul ciglio di una strada, lo scorso diciassette dicembre e la polizia locale non ha potuto fare altro se non avviare le dovute indagini, fino a risalire all'aggressore ed omicida che girava ancora a piede libero per il paese.
L'assassino, un uomo di circa ventinove anni, è stato trovato ed arrestato dalla polizia neanche quarantotto ore dopo con l'accusa di violenza ed omicidio colposo. Ma a far gelare il sangue, oltre a quanto accaduto, sono state le successive parole del killer durante l'interrogatorio: "Mi sono ritrovato con la ragazza, carina ed indossava anche una gonna molto corta, ho pensato che sarebbe stato facile per me violentarla, soprattutto perché era straniera", sono queste le parole che Tarek Hawchiech (questo è il nome del ventinovenne) ha rivolto agli inquirenti durante il suo interrogatorio.
Il tassista aveva già dei precedenti e Rebecca non è l'unica donna ad esser stata uccisa
Secondo le informazioni raccolte dagli inquirenti, l'assassino di nome Tarek Hawchiech non era nuovo alle forze dell'ordine poiché era già stato arrestato circa dieci anni fa per aver rubato una motocicletta.
In alcune fotografie diffuse in rete dai giornali locali, l'uomo appare raffigurato con un fucile d'assalto in braccio, fiero di "combattere" contro le leggi della civiltà. Quanto avvenuto a Rebecca Dykes non che uno tra i tanti casi di femminicidio che giornalmente attanagliano la zona libanese. Nella stessa settimana, infatti, proprio all'interno di quel paese sono stati riscontrati ben quattro casi di femminicidio: un uomo, secondo le informazioni raccolte, avrebbe sparato alla suocera e ferito la moglie alla spalla con un'arma da fuoco; a distanza di qualche chilometro, la polizia ha rinvenuto il corpo senza vita di una quindicenne, la ragazzina era incinta e presentava un foro di proiettile sul collo.
Un'altra donna di ventidue anni, sempre nello stesso paese, è morta dopo aver ricevuto ripetuti colpi di arma da fuoco ed infine un'altra donna è stata colpita alla testa e soffocata. Atteggiamenti violenti e crudeli verso la donna che, in molti paesi, viene considerata ancora come un 'semplice oggetto di sfogo'.