In Italia le accuse per Giancarlo Tulliani sono quelle di riciclaggio internazionale insieme a Francesco Corallo, conosciuto e soprannominato il "re delle slot". Ma c'è una novità, Tulliani ha pagato la cauzione ed è potuto uscire dal carcere di dubai.

'Ora è libero negli Emirati Arabi'

Libero negli Emirati grazie al pagamento di una somma definita cauzione che gli ha permesso di uscire dal carcere di Dubai, mentre invece, in Italia, è ancora attualmente indagato per riciclaggio internazionale. Unica accortezza da parte delle autorità arabe, quella di avergli ritirato il passaporto per evitare una fuga e la disponibilità a fornire un indirizzo di residenza per eventuali verifiche; attualmente, visto come si sono messe le cose per lui, Giancarlo non tornerà in Italia a meno che la giustizia araba non decida di collaborare con quella italiana e di estradare Tulliani solo ed esclusivamente per "cortesia istituzionale".

La meta scelta da Tulliani non è stata casuale, ricordiamo che tantissimi evasori di lusso o latitanti si sono rifugiati nei paesi Emirati per scampare a processi ed inquisizioni della giustizia italiana.

Da dove sono arrivati i soldi della cauzione?

Un grande punto interrogativo quello della provenienza dei soldi che Tulliani ha dato alle autorità arabe per uscire dal carcere; quello che però sappiamo è che Giancarlo aveva un conto nella banca Emirates Nbd Bank con un saldo di 633.583 euro, per norma intoccabile dall'Italia. E così Tulliani poteva e può ancora fare la bella vita a Dubai perché di fatto non è stato ancora approvato il trattato di estradizione con gli Emirati Arabi Uniti.

Nell'anno di permanenza a Dubai, Tulliani era riuscito ad ottenere la Resident Identity Card, ovvero un documento d'identità di Dubai con il quale è riuscito anche ad aprire una società sul territorio, assicurandosi un visto per tre anni e un'intoccabilità da parte delle Autorità Italiane per sei anni.

Gli Avvocati di Tulliani, Titta e Nicola Madia, si trovavano a Dubai da due mesi a seguito dello scandalo emerso sulle slot machines; da tempo pare che gli avessero consigliato di rientrare in Italia e rendersi disponibile ai controlli della magistratura, ma pare che il cognato di Fini non gli abbia dato retta. Inutili i tentativi di convincimento, Tulliani punta sul fatto che a Dubai l'estradizione non c'è e, su questo, ha pienamente ragione. Staremo a vedere, per ora è libero e gira tranquillamente per le strade di Dubai.