Ci troviamo a Sant'Agata, un piccolo paese in provincia di Catania, in Sicilia, dove il parroco di una chiesa è stato arrestato dai Carabinieri per avere abusato di alcuni bambini. Secondo le testimonianze delle vittime si trattava di veri e propri "riti" in cui il sacerdote utilizzava l'olio santo per ungere i bambini che gli venivano affidati dalle famiglie e per abusare sessualmente di loro. Le violenze sono andate avanti per circa tre anni, fino a quando un ragazzino non ha deciso di rifiutare di sottoporsi a determinati "riti purificatori" per raccontare il tutto ai propri genitori.

Ebbene sì, "riti purificatori" li definiva lo stesso padre Pio Guidolin, donando a determinati atteggiamenti una spiritualità tale da coinvolgere i bambini facendo credere loro che si trattasse di un vero e proprio atto di purificazione voluto da dio, ma che in realtà serviva solamente per soddisfare quelle perversioni sessuali che attanagliavano la mente del parroco disposto addirittura a minacciare le vittime per non far raccontare in giro quanto accadeva all'interno della sacrestia della sua parrocchia.

Inventava false conoscenze nella mafia per minacciare i bambini

Padre Pio Guidolin avrebbe, secondo le dichiarazioni degli stessi bambini utilizzato false conoscenze mafiose per intimorire le vittime che, giunte ad un determinato punto dei "riti", erano costretti a sottostare alle sue violenze senza poter minimamente fiatare.

Le voci sparse tra le famiglie dei ragazzini sono diventati sospetti forti solo quando uno dei ragazzi si è rifiutato di sottostare al gioco del parroco, facendo così scattare la denuncia e le indagini da parte dei militari dell'Arma dei Carabinieri. Nulla sembra esser servito per lenire quella fedeltà nei confronti di un parroco accusato di pedofilia, infatti è scattata l'accusa di favoreggiamento nei confronti di uno dei genitori delle vittime che avrebbe avvisato il parroco delle indagini in corso e delle accuse che erano state mosse nei suoi confronti.

Alle prime luci del mattino, padre Guidolin è stato portato in caserma dai Carabinieri e per lui sono scattati provvedimenti seri che lo riducono in stato laicale, privandolo di quella carica che non gli sarebbe dovuta appartenere minimamente e conducendolo di fronte ad una giuria di tribunale che prenderà ulteriori provvedimenti penali nei suoi confronti. L'uomo era già stato allontanato da altre chiese della città.