Il 2017 è stato un anno a dir poco fortunato per shade, il rapper e freestyler torinese, vincitore della seconda edizione di Mtv Spit, pur non avendo pubblicato nessun album, ha infatti ampliato in maniera significativa la sua fan base, grazie soprattutto all'enorme mole di pubblico raggiunta con i brani 'Irraggiungibile' e 'Bene ma non benissimo', due vere e proprie HIT, che al momento contano milioni di visualizzazioni su YouTube e altrettanti ascolti sulle piattaforme di streaming.

Un rapper buono

In una recente intervista, pubblicata oggi su Rolling Stone, l'autore di 'Mirabilansia' ha avuto modo di raccontarsi dal punto di vista umano e artistico, facendo il punto sulla sua carriera e sull'attuale situazione generale della scena rap italiana, un mondo nel quale Shade rappresenta ormai una voce importante, anche se fuori dal coro sotto molti punti di vista.

La figura artistica di Shade è infatti percepita nell'immaginario collettivo del rap italiano come quella di un 'rapper buono', lontano dallo stereotipo del rapper di strada incarnato da buona parte degli attori principali dell'attuale rap game made in Italy.

Il bisogno di trasgressione dei 'piccoli gangster'

'Forse avrei dovuto cominciare a drogarmi quando avevo l'età per iniziare, ormai è troppo tardi! (ride, ndr)' ha raccontato Shade ai microfoni di Rolling Stone, provando a spiegare la particolarità insita nell'essere un 'rapper buono' e per questo fuori dall'ordinario nella scena attuale.

'Ogni due o tre rime senti riferimenti a spaccio, blocco e degrado: sembra che vengano tutti dal Bronx, cosa che ovviamente non è', ha continuato poi il rapper, prima di spiegare quelli che sono, secondo il suo punto di vista, i fattori che rendono i racconti di strada – riportati in buona parte dei testi dei rapper italiani – accattivanti per i giovani ascoltatori, queste le sue parole: 'I ragazzini che ascoltano rap – anche quando non vivono quelle realtà – si attaccano a quell'immaginario perché per loro è bello e trasgressivo fare parte di un movimento di piccoli gangster che crescono'.

Shade ha poi precisato il suo punto di vista relativamente al bisogno di trasgressione dei giovani, lo ha fatto attraverso un paragone con gli anni della sua adolescenza, spiegando come anche lui stesso sia passato per una fase in cui il suo bisogno primario era quello di identificarsi con qualcosa di estremo.

Nel suo caso la trasgressione era rappresentata dal credo antifascista e dall'identificazione con movimenti di estrema sinistra.

Oggi però, ha dichiarato il rapper, 'i ragazzini si rispecchiano in altri valori', per questo, a detta di Shade, per molti di loro il modo migliore per prendere le distanze dal mondo e dalla società contemporanea è quello di identificarsi con un mondo criminale, che non hanno mai frequentato e vissuto per davvero.