Un attacco totalmente immotivato e sicuramente in grado di inorridire quello subito da un ragazzo di 30 anni con disabilità che qualche giorno fa viaggiava tranquillamente a bordo del treno che serve la tratta da Codigoro a Ferrara. La vittima non soltanto ha ricevuto delle serie minacce verbali, ma gli è stato anche lanciato addosso un mozzicone di sigaretta e rivolto delle ingiurie.
Una violenza inspiegabile
Responsabili dell'aggressione tre individui giovanissimi, uno dei quali addirittura minorenne, che sono stati prontamente denunciati con le accuse di bullismo ma anche vandalismo.
Costoro, infatti, nel momento in cui il ragazzo, stufo di essere infastidito, si è rivolto al capotreno in cerca di aiuto, hanno provocato dei danni alla carrozza e usato un estintore con lo scopo di imbrattare le pareti e i sedili. Una volta che il mezzo è giunto a destinazione, logicamente è intervenuta la Polizia ferroviaria, alla quale era stato segnalato il fatto, che ha richiesto una deviazione su un altro binario all'interno della stazione. E intanto, mentre la vittima riceveva un adeguato sostegno, il personale del Trasporto Passeggeri Emilia-Romagna predisponeva un altro treno, il che ha inevitabilmente causato quasi mezz'ora di ritardo ai viaggiatori diretti a Codigoro.
La denuncia e le conseguenze civili e penali
I primi 2 aggressori hanno 21 e 20 anni e provengono rispettivamente da Ferrara e da Jolanda di Savoia. Il terzo, invece, è del piccolo comune di Ostellato ed è risultato minorenne. I tre, oltre a dover risarcire i danni per gli atti vandalici, dovranno rispondere anche penalmente di quanto commesso.
Il padre della vittima, infatti, ha presentato formalmente una denuncia agli agenti della polfer. Gli inquirenti hanno dichiarato di aver già assistito in precedenza a casi di minor conto ma mai ad un episodio di tale portata, in cui dopo la segnalazione al capotreno da parte dell'aggredito, la violenza dei carnefici è continuata imperterrita, rivolgendosi alle porte dei bagni, alla carrozza, al vagone e ai sedili.
Dal canto suo, il padre del giovane ha affermato che, oltre al risarcimento e all'eventuale condanna penale, se potesse scegliere vorrebbe punire i tre in un altro modo: costringendoli a trascorrere un giorno con dei ragazzi come suo figlio in modo da riuscire a capire. Vista l'agghiacciante condotta, però, c'è da chiedersi se potrebbe davvero servire a qualcosa.