Svolta nelle indagini sull’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano che, come si ricorderà, è stato rapito, torturato e ucciso al Cairo tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio e il cui corpo è stato ritrovato il 3 febbraio del 2016 in una periferia della capitale egiziana.

Investigatori di Cambridge insieme ai loro colleghi italiani del Ros e dello Sco, dopo aver effettuato nell’ottobre scorso una accurata attività di indagine su richiesta dell'autorità giudiziaria italiana per appurare se il giovane italiano aveva avuto tutte le tutele necessarie nello svolgimento della ricerca sui sindacati degli ambulanti egiziani condotta al Cairo, hanno sentito la tutor dell'Università di Cambridge, Maha Mahfouz Abdel Rahman, che aveva seguito Giulio Regeni in tale ricerca.

Al centro dell'indagine la ricerca di Regeni sui sindacati egiziani

Al pm Sergio Colaiocco, la tutor inglese ha dichiarato che l’argomento della ricerca è stato liberamente scelto dal giovane friulano ed ha risposto a molte altre domande dei magistrati italiani arrivati a Cambridge per interrogarla in quanto persona informata sui fatti. Ma evidentemente le dichiarazioni della docente Maha Mahfouz Abdel Rahman non sono bastate agli investigatori che oggi, mercoledì 10 gennaio, hanno perquisito la sua abitazione oltre che l'ufficio dell’insegnante.

Materiale informatico, pen-drive, cellulare, disco rigido secondo quanto riportato sia dalle agenzie di stampa italiane che da quelle inglesi, sono stati acquisiti.

La Procura di Roma in un comunicato sostiene che si tratta di documenti e di materiale che potrebbe essere molto utile ai fini dell’accertamento della verità su alcuni aspetti della vicenda. Si intende in particolare fare chiarezza sul ruolo della tutor inglese. La docente rimane al momento solo una persona con informazioni sul caso dell’omicidio di Giulio Regeni e non è stata formalizzata nessuna precisa accusa nei suoi riguardi.

Il ricercatore italiano è stato tutelato sufficientemente?

C’è solo l’apertura di una inchiesta, hanno spiegato le autorità italiane e inglesi che si stanno occupando delle indagini.Uno dei nodi della vicenda riguarda il fatto che è acclarato che fu la ricerca sui sindacati degli ambulanti a portare al rapimento e all'uccisione del giovane, pertanto si cerca di capire se, per realizzare tale studio nel difficile e pericoloso ambiente egiziano, Giulio Regeni sia stato assistito adeguatamente e siano state attiviate tutte le procedure necessarie per garantirlo nell'affrontare i rischi connessi alla ricerca stessa. Per tale ragione l’indagine ha portato gli investigatori italiani a Cambridge per sentire la tutor di Regeni, sino agli sviluppi di oggi con la perquisizione e il sequestro di documenti.