Alle tendopoli di San Ferdinando che ospita i braccianti che arrivano per la stagione delle arance nella Piana di Gioia Tauro, questa notte è scoppiato un incendio che ha provocato la morte di una donna, due feriti e diversi ustionati. L'allarme dell' incendio è stato dato intorno alle 2, ma quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto una donna era già morta. Inoltre i vigili sono riusciti a prestare soccorso a molte persone che hanno poi trasportato nell'ospedale per delle ustioni o per delle intossicazioni al fumo provocate dalle fiamme dell'incendio.
Le fiamme hanno distrutto quasi 200 ripari e i pochi beni che i braccianti possedevano. Ancora sconosciuta l'identità della donna che è morta a causa dell'incendio, nemmeno si comprende cosa abbia provocato l'incendio che ha avuto origine nella parte centrale del campo, per poi diffondersi rapidamente sulle altre tende il quale ospitavano mille migranti.
Le ipotesi dei vigili del fuoco
Secondo le ipotesi dei vigili del fuoco, l'incendio non sembrerebbe essere di natura dolosa. I vigili del fuoco sospettano che a provocare il sinistro, come già era accaduto in passato, potrebbe essere stato un falò che i migranti avevano acceso per tenersi caldi durante le notti più umide della Piana di Gioia Tauro.
I volontari delle associazioni che lavorano da molto nelle tendopoli hanno affermato che si tratta di una tragedia che sarebbe accaduta prima o poi, in quanto perché i migranti essendo costretti a riscaldarsi e a cucinare attraverso i falò, avrebbero potuto causare senza volerlo degli incendi.
Poiché i migranti sono costretti a vivere in delle baracche prive di servizi igenici, docce e corrente elettrica e per poter cucinare utilizzano dei fornelli a gas o cucinano direttamente con i bracieri. Alcuni di loro sono riusciti nel mese scorso a vivere in delle nuove strutture mentre la maggior parte in quei ghetti in condizioni disumane. La prefettura aveva annunciato più volte che tali zone dovevano essere distrutte per poter creare nuovi posti ed offrire in questo modo reali dimore ai migranti.
Cosa ha dichiarato il prefetto di Reggio Calabria?
I prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari ha affermato che la protezione civile realizzerà vicino alle vecchie tendopoli una struttura capace di ospitare 600 persone e in quella stessa zona sarà montata una cucina in grado di consentire ai braccianti un pasto caldo. Intanto la prefettura dovrebbe cercare di trovare una soluzione per le tendopoli di San Ferdinando in quanto è ormai da 8 anni che si trovano in queste condizioni.