Combattiva e coraggiosa fino alla fine. L'ultima battaglia di Marina Ripa di Meana è in un videomessaggio che è anche un testamento, registrato qualche giorno prima della sua morte, avvenuta ieri a Roma nella sua casa romana tra l'abbraccio dei suoi cari dopo aver combattuto per 16 anni contro un tumore. Aveva pensato al suicidio assistito in Svizzera quando sapeva che non c'era più nulla da fare e la battaglia con il cancro era persa. Lo rivela il video registrato per Radio Radicale e mandato in onda dal Tg5. Marina Ripa di Meana, una vita sotto i riflettori per le sue lotte ambientaliste, animaliste e le idee anticonformiste, ha stupito tutti anche prima di lasciarci per sempre affidando le sue ultime volontà a una registrazione.
Ha spiegato agli italiani che nel nostro Paese c'è la possbilità, prevista per legge, di ricorrere alla sedazione palliativa profonda continuata per compiere l'ultimo tratto di vita in fase di malattia senza soffrire. E lei così ha fatto.
La scelta della dolce morte
Stilista, scrittrice, animatrice dei salotti, personaggio televisivo anticonformista, Marina Ripa di Meana ha affidato a Maria Antonietta Farina Coscioni le sue ultime volontà registrate in un videotestamento realizzato qualche giorno prima della sua morte. Maria Antonietta Farina Coscioni è la moglie di Luca Coscioni, leader radicale, economista morto di Sla nel 2002, e presidente dell'omonima associazione per tutelare le scelta del fine vita.
Nel video si vede la scrittrice intubata e molto sofferente, ma lucida e cosciente, mentre Coscioni che le siede accanto legge il messaggio che Marina ha scritto di suo pugno e le ha incaricato di leggere perché per lei parlare non era quasi più possibile. Nel testo racconta che le sue condizioni di Salute dopo Natale sono precipitate: respirare, parlare, mangiare, alzarsi, tutto le era diventato difficile e il dolore era insopportabile.
"Il tumore ormai si è impossessato del mio corpo, ma non della mia mente e della mia coscienza", ha scritto in quel messaggio. A Maria Antonietta Farina Coscioni, stimandola e conoscendo la sua storia personale, Marina aveva manifestato l'idea del suicidio assistito in Svizzera per porre fine alle sofferenze della malattia tumorale.
Da lei però ha appreso di poter percorrrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Di qui, la volontà di lasciare con un videomessaggio un'informazione a tutti gli italiani, la sua ultima battaglia di civiltà: "Non conoscevo questa via", è scritto nel testo letto dall'amica dell'associazione. E così ha scelto di percorrere l'ultimo tratto della sua vita assistita a casa e tra gli affetti più cari. Il messaggio è che non si è costretti ad emigrare per scegliere la propria fine, per avere una "dolce morte", non si deve andare in Svizzera "per liberarsi per sempre dal male. Una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriorie inutili sofferenze".
Non ci saranno funerali
Per aderire alle sue ultime volontà, non ci saranno funerali. D'altra parte, è una scelta coerente con il suo modo di vivere, essendo stata una donna libera, ribelle, che si è sempre dichiarata atea e laica. "Ha combattuto il male come una guerriera, è stata un grande esempio per me e le mie figlie, ha detto la figlia, l'attrice Lucrezia Lante Della Rovere, rendendo un ultimo omaggio a una mamma unica.