A 4 giorni dall'attacco talebano all'Hotel Intercontinental a Kabul, un nuovo attentato terroristico colpisce la città orientale dell'Afghanistan: è la sede britannica Save the Children ad essere nel mirino dei terroristi, stavolta però non sono i taliban ma l'l'Isis ad impegnare in un conflitto di più di 10 ore le forze speciali di Kabul.

Save the Children colpita

L'attentato risale alle 9 ora locale di ieri, quando, quasi in una riedizione di sabato scorso all'Intercontinental (40 morti), una vettura kamikaze si è fatta esplodere davanti al cancello delle sede di Save The Children nella città di Jalalabad, in Afghanistan.

L'esplosione ha consentito l'accesso dei miliziani Isis nella struttura e ha impegnato nello scontro a fuoco le forze speciali per più di 10 ore. Il bilancio, provvisorio, è di 9 morti e 25 feriti, di cui, 3 sono i membri dello staff, 5 i miliziani dello Stato Islamico.

Dichiarazioni e prese di posizione dopo l'attacco

L'attacco alla Ong britannica ha provocato reazioni di indignazione e condanna unanime nel panorama internazionale. Amnesty International ha dichiarato che 'colpire intenzionalmente civili è un crimine di guerra', mentre lo Stato afghano ha promesso maggiore impegno in futuro per tutelare le organizzazioni umanitarie. Ma la Ong britannica, fondata 98 anni fa a Londra, sembra avere accusato il colpo e, per il momento, sembra intenzionata a lasciare l'Afghanistan.

Fintanto che non verranno assicurate maggiori garanzie di sicurezza ai suoi membri, ha annunciato attraverso un suo portavoce, sospenderà l'attività umanitaria in questa parte di mondo.

L'ultimo attacco contro una Ong

Ciò che è accaduto ieri a Jalalabad non è che l'ennesima violazione del diritto internazionale, che prevede che, in territori di guerra, non vengano presi di mira ospedali e luoghi in cui operino le Organizzazioni non governative.

Secondo i dati Onu, in realtà, in Afghanistan sarebbero 17 gli operatori umanitari uccisi l'anno scorso, 33 il numero dei feriti in conflitti armati e 48 i rapiti. Ma che l'Afghanistan sia un Paese allo sbando lo rivela non solo l'attacco di ieri, dove i miliziani hanno dimostrato la debolezza delle Forze Armate di Kabul. L'episodio analogo verificatosi il 20 gennaio all'Hotel Intercontinental (rivendicato dai taliban) fa pensare alla presenza in territorio afghano di gruppi armati molteplici in lotta tra di loro per l'affermazione e la supremazia sulle Forze governative.

Un conflitto interno che non risparmia niente e nessuno e dove, allo stato attuale, il contingente armato fornito dagli USA è in pesante affanno. L'ultima offensiva contro una Ong risale al 3 ottobre 2015: ad essere colpito fu niente meno che il Centro traumatologico dei Medici Senza Frontiere a Kunduz e 42 furono i morti: di cui, 14 i membri dello staff e 24 i pazienti. L'Ospedale, protetto dal diritto internazionale umanitario, venne attaccato da missili durante 'precisi e ripetuti attacchi aerei USA'.