Entro il 2025 tutti gli allevamenti di animali da pelliccia in Norvegia dovranno chiudere, così ha deciso il governo del paese presieduto da Erna Solberg, premier conservatrice, che con l’annuncio ufficiale della disposizione dato a Oslo, ha determinato una vera e propria vittoria per gli ecologisti e le associazioni di animalisti che da tempo si battono per fermare quello che è stato definito un business crudele e ormai superato.

La Norvegia, che negli anni passati è stata il primo produttore mondiale di pellicce di volpi oltre che produttore di pellicce di visoni e di altri animali, ha così decretato la fine di un business in grado di fatturare qualcosa come 46 milioni di dollari all’anno.

L’economia è in secondo piano

Erna Solberg durante il suo intervento nel quale ha annunciato il drastico provvedimento, non ha mancato di sottolineare che, benché la produzione di pellicce fosse in grado di generare un giro di affari a tanti zeri, l’aspetto economico passa in secondo piano rispetto alla strage di animali innocenti, così come suggerito dallo stesso partito liberale norvegese nella sua richiesta di chiudere tutti gli allevamenti entro il 2025.

La Norvegia è storicamente una nazione che è stata leader nel mercato mondiale delle pellicce di allevamento nel 1939, quando possedeva 20mila allevamenti sul territorio; dal 2013 la sua quota di mercato si è ridotta fino al 3% in concomitanza dell’incremento di quella di Cina, la maggior detentrice della fetta di mercato, e della Finlandia.

La reazione dei produttori

Guri Wormdahl, responsabile dell’associazione degli allevatori di animali da pelliccia, avrebbe commentato il provvedimento del governo con evidente delusione, sottolineando che la chiusura di tutti gli allevamenti ha scioccato il settore; diversa la reazione del gruppo animalista Noah che attraverso il suo portavoce Siri Martinsen fa sapere che l’ordinanza non solo mette fine a una pratica barbara e antiquata, ma che si allinea con una crescente presa di coscienza a livello mondiale sul rispetto di tutte le specie animali e della natura.

Del resto, come fa notare qualcuno, le stesse case di moda e aziende di abbigliamento hanno da tempo eliminato dalle loro collezioni le pellicce, uno su tutti Gucci. La Norvegia non è il solo paese ad aver messo al bando gli allevamenti di pellicce, bensì è il quattordicesimo in ordine cronologico ad aver preso una decisione così drastica che ha decretato la crisi di un intero comparto economico, ma anche la sopravvivenza di migliaia di animali.