Il presidente americano sconvolge lo Studio Ovale con affermazioni choc sui profughi provenienti da Haiti, El Salvador e Africa: "Sono paesi-cesso"
Donald Trump gela i membri del Congresso convocati nella Sala Ovale con dichiarazioni sconcertanti circa la situazione profughi nei territori esteri di El Salvador, Haiti e Africa in generale. A proposito dello status di protezione ai rifugiati, il presidente non solo non intende ritornare sui suoi passi circa la revoca della protezione dei migranti provenienti da quelle nazioni, ha risposto: "Perché dovremmo avere quella gente che viene da quei cesso di paesi?" L'espressione usata, per essere precisi, è stata 'shithole countries', che in italiano assume toni ben più edulcorati del vero significato, ossia 'paesi del buco dal quale escono escrementi'.
E secondo il Washington Post, il leader non si sarebbe fermato qui, provocando i parlamentari con la richiesta di accogliere persone estere, sì, ma provenienti da paesi come la Norvegia.
Inutile dirlo, i presenti in sala sono rimasti pietrificati da quelle affermazioni. Specialmente alcuni senatori repubblicani e democratici, che stavano ponderando di tagliare del 50 per cento la lotteria dei visti d'ingresso per gli USA, tutelando specialmente gli immigrati che arrivano da zone colpite da devastanti cataclismi naturali. Come, appunto, Haiti ed El Salvador.
L'Onu denuncia: "Pensiero vergognoso e scioccante". La Casa Bianca replica: "Benvenuti solo coloro che contribuiscono al paese"
Le Nazioni Unite, tramite il portavoce Rupert Corville, esprimo un dissenso assoluto per queste affermazioni: "Non esistono altri termini se non quello di 'razzista'.
Se confermato e non smentito, questo è un pensiero vergognoso e scioccante". La Casa Bianca, accettando l'invito dell'Onu, conferma quanto detto e replica attraverso le parole del secondo portavoce Raj Shah: "Il presidente combatterà sempre per gli americani, a differenza di altri che lo fanno per paesi stranieri. E combatterà per rafforzare il paese, dando il benveneuto a coloro che possono contribuire alla nostra società e alla nostra economia".
Così, Trump prosegue con le sue dichiarazioni sensa filtri, dopo aver già dato prova di ciò nei botta e risposta con il dittatore della Nord Corea Kim Jong-un. Tuttavia, in questo caso è di nuovo Trump a intervenire e dichiarare - secondo il Wall Street Journal - come stanno le cose al giorno d'oggi: "Ho probabilmente un rapporto molto buono con Kim Jong-un".