Tutta 'colpa' di Grifone, il sistema di controllo elettronico usato dalla polizia locale a genova che non fa differenza tra un'auto e l'altra. Preciso e celere, Grifone 'legge' targhe automobilistiche per monitorare all'istante se i proprietari dei mezzi abbiano violato il codice stradale, se le macchine visionate siano assicurate e in regola con la revisione. Il fatto è che il sistema azionato da una pattuglia che stava facendo un consueto giro di controllo, ha pizzicato non una qualsiasi utilitaria ma un carro funebre. Era appena terminato un funerale e sul mezzo era stato caricata a bordo la salma di un anziano da portare in un cimitero della Basilicata.

Ma le cose sono andate ben diversamente.

Ultimo viaggio con imprevisto

Si è verificata una situazione a tal punto grottesca da sconfinare nell'irrealtà. Si accingeva a partire il carro funebre con a bordo la salma di un anziano al termine delle esequie che si erano svolte a Genova nella chiesa di Santa Zita. Si trovava sul sagrato in attesa di congedarsi da parenti e conoscenti per portare il defunto all'ultima destinazione, un cimitero in provincia di Potenza. Proprio in quel momento, è stato bloccato da un'auto della polizia municipale. Al conducente i vigili hanno contestato la mancanza di copertura assicurativa, che infatti era scaduta da sei mesi, e di revisione del veicolo. Tra l'incredulità dei presenti, primo tra tutti don Massimiliano Moretti che aveva da poco officiato il rito funebre, gli agenti della polizia municipale genovese hanno intimato al conducente di parcheggiare il mezzo, finché non avesse regolarizzato la sua posizione.

"Non ci eravamo accorti di nulla. Al termine delle esequie - ha raccontato don Massimiliano - è entrato un vigile e ci è stata chiesta la possibilità di lasciare il mezzo parcheggiato nel posteggio limitrofo alla chiesa". Il parroco e i presenti avevano pensato si trattasse di un problema di tempistiche tecniche prima della partenza alla volta della Basilicata.

Rimedi dell'ultima ora

I titolari dell'agenzia funebre che ha sede a Potenza, a quel punto hanno cercato di trovare soluzioni alternative. Hanno chiesto a un'analoga agenzia di Genova se potesse svolgere il servizio al posto suo e trasportare la salma, ma non è stato possibile. E così il morto, sequestrato con il mezzo dalla municipale, è rimasto parcheggiato un giorno nel piazzale davanti alla chiesa.

Perché se è vero che a quel punto, finalmente sono state pagate l'assicurazione e la multa, per poter ripartire il mezzo ha dovuto aspettare un bel po' di tempo. L'assicurazione semestrale rinnovata, infatti, è valida solo dopo la mezzanotte del giorno successivo al sequestro.