La notizia è stata riportata dalla Gazzetta di Mantova. Il fatto è accaduto giovedì 8 febbraio nella struttura per migranti Cas di Roncolevà, situata nei pressi di Castelbelforte comune in provincia di Mantova. Alcuni ospiti della cooperativa hanno dato vita a una protesta per ottenere il diritto all'abbonamento a Sky per seguire le partite di calcio. Giovedì mattina presto, venti migranti richiedenti asilo politico, si sono riuniti all'esterno della cancellata bloccando l'ingresso e manipolando il contatore dell'energia elettrica. La protesta era diretta verso la coordinatrice della cooperativa, che evidentemente non aveva ottemperato alle loro richieste.

Al di fuori dalla cancellata troneggiavano cartelli su cui c'era scritto "Non vogliamo l'Anastasia" (nome della coordinatrice). I dipendenti della struttura non potendo accedere hanno richiesto l'intervento dei Carabinieri.

"Vogliamo seguire le partite di calcio su Sky, pagateci l'abbonamento"

Il capitano della stazione dei Carabinieri si è recato presso la struttura Cas di Roncolevà, in primis per pretendere dai rifugiati l'apertura del cancello in modo da permettere ai dipendenti di entrare nella cooperativa. In seguito, servendosi di un operatore che lavorava all'interno della della struttura (che ha fatto da interprete), ha chiesto quali fossero le ragioni che li avessero spinti a questa protesta.

La richiesta dei migranti consisteva nel reclamare l'abbonamento alla piattaforma Sky per seguire le partite di calcio, in quanto la trasmissioni sportive in onda sulle reti pubbliche per loro non erano sufficienti. Qualcuno dei rifugiati si è lamentato anche del cibo, in quanto considerato poco gradevole.

Il comandate dei Carabinieri ha richiesto sostegno al viceprefetto vicario di Mantova Sidoti, che ha fatto rientrare la protesta intorno alle undici della mattina stessa affermando che i richiedenti asilo non avevano diritto alla televisione a pagamento e la richiesta era da considerarsi superflua e infantile.

Il viceprefetto ha ribadito che la cooperativa riceve già molto di più di ciò che le è dovuto. L'episodio sembra essere definitivamente chiuso. I migranti dovranno accontentarsi di seguire le partite di calcio sulle emittenti pubbliche e private su tv non a pagamento, come la gran parte degli italiani che non possono permettersi di pagare abbonamenti per seguire la loro squadra del cuore.