Un trauma per la professoressa, ma anche per gli studenti e l'intero istituto. Il giorno dopo al "Majorana-Bachelet" di Santa Maria a Vico, comune in provincia di Caserta, c'è rammarico, incredulità. E poi desiderio di una normalità che spazzi via il ricordo del sangue e della violenza dilagati in un aula della succursale di quella Scuola. Oggi le lezioni si sono svolte regolarmente, ma tutti avevano in mente il grave fatto di ieri. Un alunno 17enne del quarto anno, ha sfregiato sulla guancia sinistra con un coltellino a serramanico la prof Franca Di Blasio.
La docente di lettere da giorni lo spronava a farsi interrogare per dargli la piena sufficienza in vista degli scrutini. E invece ieri è stata costretta a mettergli una nota per una condotta irrispettosa delle regole. E lui, a sorpresa, si è scagliato contro quella prof. brava e gentile, benvoluta da tutti, persino "rimproverata" dalla preside per essere troppo materna con i suoi studenti. Dove abbia preso quel coltello e perché sia arrivato armato a scuola, ora è oggetto di indagine.
'Forse abbiamo fallito'
"Sono davvero dispiaciuta, forse abbiamo fallito, non ce l'ho fatta a cambiarlo". Al capitano Stefano Scollato, comandante della Compagnia dei carabinieri di Maddaloni che è andato in ospedale a raccogliere la sua testimonianza, la docente ha espresso la preoccupazione per quell'alunno e il rammarico di chi senta la responsabilità di dare, ancor prima che un'istruzione, un'educazione ai suoi alunni.
Ha confermato che tutto è nato perché voleva interrogarlo, ma lui si è rifiutato adducendo un mal di testa e chiedendo di andare al bagno. E' seguita la nota e l'aggressione davanti ai compagni sconvolti. Ha inferto alla docente un taglio che parte dalla tempia sinistra e arriva fino alla gola con un coltello di 15 centimentri e lama di sei.
Lo sfregio ha richiesto 32 punti di sutura e oggi è stata sottoposta a una visita maxillofacciale all'ospedale di Caserta per verificare se necessiti di ulteriore intervento. Lei più che preoccupata per lo sfregio, lo era per la sorte del suo allievo.
Il ragazzo tenta di discolparsi
Il ragazzo non aveva mai dato segni di instabilità, dicono dalla scuola.
E dopo quel gesto è scappato stravolto in un bar vicino all'istituto dove è stato raggiunto dai carabinieri. Ora è in stato di fermo per lesioni gravi in un centro d'accoglienza per minori a Napoli. Ha tentato di discolparsi: ha detto che è stato un raptus, era sotto stress per le condizioni di salute critiche di sua nonna, che il gesto non era stato premeditato. Ma interrogato sul coltello, sosteneva di averlo trovato su un marciapiede fuori scuola. Versione alla quale il magistrato della procura minorile non ha creduto.
La preside: punizione esemplare
"Non ce la saremmo mai aspettati una cosa del genere, non si è mai verificata nella nostra scuola", ha detto la preside Maria Sgambato che oggi è stata in assemblea con i ragazzi scioccati per parlare dell'accaduto.
Gli studenti che ieri da subito si erano dissociati dal gesto del compagno, affranti per l'insegnante che sperano di rivedere presto a scuola. Loro per primi non vogliono che la scuola sia etichettata come luogo di violenza. La prof colpita ha chiesto di non accanirsi con il ragazzo, ma per la preside "un episodio molto grave, va trattato con la gravità che richiede. La magistratura farà il suo corso, ma noi metteremo in atto strategie sanzionatorie. Lo dobbiamo all'alunno stesso perché si renda conto di quel che ha commesso e ai professori a cui va restituita dignità. Lo ha detto anche Carmen Di Blasio, sorella di Franca e a sua volta docente. "Mia sorella è un'insegnante modello per l'abnegazione nel lavoro. La scuola non è un parcheggio, le famiglie devono essere collaborative. Ridate a noi insegnanti la dignità di esserlo".