“Don’t panic!” è quanto scritto sul navigatore di una Tesla, l’automobile elettrica più celebre degli ultimi anni. Non è, però, il navigatore di un veicolo qualunque: si trova nello spazio. Il 6 febbraio 2018 Elon Musk, il visionario fondatore di Tesla, di PayPal, di The Boring Company, ha stupito il mondo lanciando fuori dall’atmosfera il Falcon Heavy, il razzo che porterà la navetta passeggeri e i serbatoi di rifornimento su Marte. Mentre Elon Musk continua a sperare che la sua azienda SpaceX porti il primo uomo sul Pianeta Rosso nel 2024, altri progetti ci fanno assaporare quale potrebbe essere la vita dei futuri coloni spaziali.

Coltivare ravanelli

Il 28 febbraio 2018, nel deserto del Dhofar, si concluderà un esperimento condotto dall’Austrian Space Forum: cinque “astronauti” hanno coltivato quattro microverdure rosse: senape, amaranto, ravanello e cavolo cappuccio. Le verdure sono state selezionate per il loro alto contenuto di antocianine, le molecole responsabili della colorazione rossa, con elevato potere antiossidante e antistress, ottimo per tutelare la salute dei viaggiatori spaziali; crescono velocemente, sono ricche di minerali e di acqua, accumulano vitamine e sono facilmente digeribili. Un gruppo di italiani dell’Università di Milano collabora al progetto, simulando le condizioni estreme di Marte: l'équipe scientifica indossa tute e caschi, le comunicazioni con l’esterno sono ritardate di venti minuti, l’ambiente è arido e desertico.

Cercare metano

Uno dei principali problemi dei viaggi su Marte sarà il viaggio di ritorno. Per avere carburante a sufficienza per tutto il tragitto serve progettare, qua sulla Terra, dei razzi di trasporto estremamente grandi e potenti, ma Elon Musk vuole aggirare il problema. SpaceX infatti sta progettando e rendendo operativo un nuovo tipo di razzo chiamato, con la consueta ironia dell’imprenditore, “BFR” (Big Fucking Rocket): più piccolo dei precedenti Falcon, sarà riutilizzabile e utilizzabile per altri scopi, come per lanciare in orbita satelliti o per spedizioni verso la Stazione Spaziale Internazionale, ammortizzando così i costi.

Per tornare da Marte, oltre a sfruttare la minore gravità del pianeta (circa un terzo di quella terrestre), Elon Musk afferma che verranno sfruttate le “risorse locali”. Una missione ESA sta lavorando proprio in questo senso: il Trace Gas Orbiter (TGO) è appena arrivato in orbita ed è pronto a studiare l’atmosfera in cerca di gas, specialmente di metano.

Il metano infatti può esserci sia utile per un eventuale ritorno dal pianeta, sia perché può essere originato da due fattori: o è metano vulcanico, o è metano biologico, ovvero prodotto da forme di vita.

Vedremo dove ci porteranno tutte queste missioni per Marte: intanto possiamo ascoltare “Life on Mars” di David Bowie e seguire il percorso della Tesla spaziale a questo link: http://www.whereisroadster.com/