Spuntano nuovi elementi sulla vicenda di Luca Traini, il giovane comprò l'arma che utilizzò durante la sparatoria, una calibro 9 usata, in un'armeria di macerata. Acquistò la pistola nel 2015 e anche una trentina di proiettili che poi sono stati indirizzati verso gli immigrati.
Parla Claudia Ciccarelli
La titolare dell'armeria ha dichiarato di aver venduto al ragazzo nel 2015 una pistola calibro 9 e anche 200 proiettili fino a quest'anno; era un abituale cliente, ma lei non si sarebbe mai aspettata da lui un gesto simile. Pagò la pistola 600 euro, era un modello molto richiesto,soprattutto per la difesa personale, e gli disse che poteva sparare fino a 25 metri di distanza.
"Per fortuna non ha una buona mira", ha dichiarato Claudia Ciccarelli, sconvolta da quanto successo. Fortunatamente per l'armeria, con la documentazione era tutto in regola, il ragazzo aveva ottenuto il porto d'armi nel 2015, testimoniando anche che il suo primo acquisto presso l'armeria fu esattamente di 612 euro: la pistola e 50 munizioni.
Tutto in regola
Nato a Macerata il 21 luglio 1989, Traini aveva avuto un regolare porto d'armi sportivo e aveva comprato presso l'armeria ben tre volte nel 2015: prima la pistola con 50 munizioni il 23 febbraio, poi il 16 marzo e il 19 maggio. Poi nulla, il ragazzo non si è più fatto vedere nell'armeria storica della Ciccarelli, da più di quarant'anni presente sul mercato della città.
Ma non è detto che Traini non si sia rifornito direttamente presso il poligono, dove è presente un'armeria, a Corridonia; nel 2017 il ragazzo si candidò proprio lì alle elezioni amministrative prendendo però zero preferenze. Poi il gesto folle, forse per farsi notare, o semplicemente perché non sano di mente, ha preso la sua pistola e ha iniziato a sparare contro degli immigrati, nessun morto ma sei feriti.
Il lupo, così si faceva chiamare Luca Traini, aveva appoggiato idee naziste e la testimonianza è una svastica tatuata sulla fronte, anche se i famigliari lo reputano un bravo ragazzo e sono increduli rispetto a quanto accaduto. Prima di sparare aveva annunciato: "Adesso vado a fare una strage", forse per vendicare Pamela Mastropietro, la ragazza morta ammazzata e poi fatta a pezzi e rinchiusa in due trolley abbandonati tra le campagne del maceratese. Si era allontanato da Tolentino un mese fa, dove viveva a casa con la nonna e la mamma Luisa, per prendere parte alla manifestazione di Acca Larentia.