Si è parlato molto del presunto coinvolgimento della mafia nigeriana nell'omicidio di Pamela Mastropietro. La tesi è stata sostenuta da alcuni analisti ed opinionisti, tra cui il noto psichiatra e criminologo Alessandro Meluzzi ed è stata anche trattata in diversi programmi televisivi d'attualità. Secondo questa teoria, i quattro nigeriani sospettati dell'omicidio della 18enne sarebbero stati membri della stessa organizzazione criminale di origine africana o, in alternativa, ne sarebbero stati in qualche modo "succubi".
Il procuratore Giorgio: 'L'ipotesi della mafia nigeriana non ha nessun fondamento'
L'ipotesi del presunto coinvolgimento della mafia nigeriana nel brutale omicidio di Pamela Mastropietro è stata ufficialmente smentita. Più specificatamente, come riportato in un articolo pubblicato sul sito web 'Il Martino.it', ma anche da Tgcom24, il procuratore Giovanni Giorgio ha definito la stessa ipotesi come 'priva di qualunque fondamento'. Inoltre, lo stesso procuratore e gli inquirenti hanno deciso di considerare inaffidabili anche le teorie che sostenevano il presunto utilizzo di rituali di tipo voodoo o di atti di cannibalismo rituale. Sul voodoo, c'è da dire che anche l'antropologo Giorgio Cingolani aveva sostenuto che non esisteva una correlazione tra gli arcaici riti di origine africana e il brutale omicidio della 18enne.
L'avanzata della mafia nigeriana in Italia
L'ipotesi del presunto ruolo della mafia nigeriana nell'omicidio di Pamela Mastropietro ha indubbiamente, al di là della sua attendibilità o meno, contribuito a far conoscere la pericolosità di tale organizzazione criminale. Difatti, c'è da dire che la mafia nigeriana è sempre più potente e influente anche in Italia e sino ad oggi tutto ciò è stato alquanto sottovalutato.
D'altro canto, bisogna ricordare che anche la stessa 'Direzione investigativa antimafia'(Dia) ne aveva sottolineato l'allarmante crescita e pericolosità in un recente rapporto che negli ultimi giorni ha destato l'attenzione di alcune testate giornalistiche e dei media in generale.
Inoltre, c'è da segnalare che proprio tale relazione della Dia è stata citata in un recente articolo pubblicato sul sito web dell'agenzia giornalistica AGI, in un approfondimento che parla specificatamente della struttura e della storia della stessa mafia nigeriana, nota anche come 'Black Axe'.