Secondo la Corte di Cassazione il saluto romano è legale, sempre se fatto per finalità commemorative. Tale decisione della Corte è arrivata con la recente assoluzione di due militanti del partito di destra radicale 'Fratelli D'Italia', che in una manifestazione organizzata a Milano nel 2014 avevano fatto lo stesso saluto fascista. Secondo quanto riportato in un articolo pubblicato sul sito web della testata giornalistica 'Il Corriere Della Sera', i due militanti di 'Fratelli D'Italia' erano stati in precedenza imputati per "concorso in manifestazione fascista".
La Corte di Cassazione: 'Il saluto romano è una libera manifestazione del pensiero'
La Corte di Cassazione ha anche sostenuto che il saluto romano fatto per finalità commemorative rappresenta una 'libera manifestazione del pensiero e, in tal modo, non ricade nella mera apologia del regime fascista e del PNF. Inoltre, la stessa Corte ha ribadito che le uniche manifestazioni neofasciste che possono essere bandite sono quelle che si rifanno esplicitamente alla volontà di ricostruire il disciolto partito fascista e le sue organizzazioni. Oltre a ciò, sono vietati anche quei gesti e e quelle espressioni considerate idonee nel provocare consensi e adesioni alla stessa propaganda nostalgica del Ventennio.
L'ascesa del 'nostalgismo fascista' e il dibattito sulla libertà d'espressione
Da diverso tempo l'Italia è attraversata da una relativa avanzata dei movimenti di estrema destra neofascisti e, anche e sopratutto, da un considerevole aumento del 'nostalgismo' del Ventennio. Su ciò, c'è da dire che non raramente tale 'nostalgismo' non è un reale sintomo di 'rigurgito fascista' ma di mera provocazione e critica politica verso l'attuale sistema dominato da una sinistra che non manca occasione di dichiararsi massima interprete dell'antifascismo storico e ideologico.
Il fatto è che la percezione di tale 'ascesa del nostalgismo' è vista con molta preoccupazione dall'attuale mondo della politica e da tempo si pensa a dei metodi da utilizzare per fermarla, anche se non propriamente 'liberali' come lo scioglimento di tutti i movimenti che si ispirano idealmente al fascismo o la censura delle idee considerate 'nostalgiche'.
Ciò sta dando adito a diverse controversie nello stesso mondo politico e dell'informazione, tra chi considera giusti questi provvedimenti e chi sostiene che siano un limite alla libertà d'espressione.