Vi è mai capitato di dover essere sottoposti ad un intervento chirurgico? Per i meno coraggiosi, la paura è tanta! E' un' impresa titanica già solo il fatto di lasciarsi guidare su quel lettino, dove si viene adagiati lungo il percorso, che conduce in sala operatoria. E' questione di pochi minuti. Di solito, in breve tempo, è la volta dell'anestesia, quella che ci porta via per un po' la mente, e ci permette di essere assenti, almeno con quella, nel momento dell'operazione a cui verremo sottoposti.

Quando ci si sveglia ma nessuno lo sa

Può accadere, ahimè, che in alcuni rarissimi casi ci si svegli, sotto l'effetto non ben riuscito dell'anestesia.

Lo dicono anche studi che si sono svolti in America ed Europa: non sempre l'anestesia sortisce il risultato desiderato. Addirittura 1 o 2 pazienti su 1000 si svegliano quando l'intervento non è ancora finito, con il problema angoscioso di non poter far nulla per render nota la cosa ai medici che li stanno operando, causa i muscoli che si paralizzano, mentre la mente è ben accesa e vigile.

E' successo e succede

Caroline Coote di 48 anni, ad esempio, in Inghilterra, era stata operata alla cistifellea. L'anestesia non ha fatto il suo dovere, e non è entrata come doveva in circolo. Fatto sta che la donna si è risvegliata, e avrebbe con tutte le sue forze voluto avvisare e fermare i medici, ma non le è stato possibile per la paralisi muscolare.

Anche a Rachel Benmajor, che doveva partorire, è accaduta più o meno la stessa cosa. Alla futura mamma, quando stava per nascere il suo bambino, sono intervenuti problemi di pressione troppo alta. Così i medici hanno pensato di optare per il taglio cesareo. La donna ha ricordi ben precisi di quel giorno, e del momento in cui è entrata in sala operatoria, accompagnata da Glenn, il compagno.

C'era anche la sua ostetrica Sue. Dopo l'anestesia totale, il risveglio. Quello che di prassi è accompagnato dalla tipica frase "Ma abbiamo già finito?". La donna ha raccontato il suo, molto meno tranquillo e consolante. Quando Rachel si è resa conto di essere sveglia, ha avvertito dei dolori allucinanti all'addome "come se un camion continuasse a passarmi addosso".

Non sapeva di essere in sala operatoria, ed era impossibilitata ad avvertire i medici della sua mente accesa. Il suo corpo era paralizzato, immobile. La poveretta, per parecchio tempo dopo l'accaduto, è stata vittima di attacchi di panico, che le procuravano un senso di soffocamento. Una gran brutta storia.

Quando invece è questione di intolleranza

Anne Lord invece era resistente all'anestesia, fatto di cui l'anestesista non poteva essere a conoscenza prima dell'operazione, e di avergliela praticata. Anne, di Besançon, in Francia, si trovava presso il Llandough hospital di Cardiff, per rimuovere un cancro al colon. Dopo essersi addormentata, il suo risveglio è avvenuto mentre qualcuno urlava! Per farlo smettere la donna gli ha intimato di tacere, non rendendosi però conto che le urla erano le sue!

Così ha sferrato un calcio al petto del chirurgo, facendolo ruzzolare giù dallo sgabello sul quale era seduto, nel corso dell'operazione. Nonostante le avessero iniettato una dose tripla di anestetico, Anne si è svegliata ugualmente, causa la sua forma di intolleranza agli anestetici. Problema che nella sua famiglia, riguarda non solo lei, ma anche sua madre e uno dei suoi figli. La American Society of Anestesiologists ha reso noto che, per fortuna di chi deve andare sotto i ferri, questi sono casi rari. Ma quando accadono, sono causa di ripercussioni psicologiche e traumi che si possono trascinare a lungo nella mente del paziente sfortunato.