Lo scorso venerdì una bambina di origini boliviane è stata ricoverata all'ospedale Virgen de la Arrixaca (Murcia, Spagna) perché lamentava dei forti dolori addominali. Una volta giunti in ospedale però i medici hanno fatto una scoperta scioccante: i dolori della bambina non erano legati ad alcun virus intestinale, come pensavano i genitori, ma ad una gravidanza. La piccola è stata prontamente assistita dal personale medico che l'ha aiutata a partorire; ad oggi madre e figlio sono ancora ricoverati in ospedale ma stanno bene.

La notizia è stata subito riferita alle autorità che hanno dato il via alle indagini per fare luce su questa vicenda.

La cosa che lascia più sconvolti però è l'identità del padre: si tratta infatti del fratello della bambina, 14enne al momento del parto. Secondo le indagini che la Policia National sta svolgendo, i rapporti tra fratello e sorella, entrambi consenzienti, sarebbero cominciati quando la bambina aveva 10 anni, mentre il fratello ne aveva 13. Le indagini però sono ancora aperte per non tralasciare nessun particolare e per cercare di capire come sia potuta avvenire una cosa del genere.

Purtroppo non è l'unico caso di gravidanza in una bambina così piccola; poco meno di tre mesi prima infatti una 12enne di origini sudamericane aveva dato alla luce un bambino. Secondo dati provvisori dell'INE (Istituto Nazionale di Statistica) nel primo semestre del 2017 hanno partorito 197 ragazzine di 15 anni e 359 di 16 anni; nel 2016 invece hanno partorito 111 ragazzine che avevano meno di 15 anni, 343 ne avevano 15 e 818 ne avevano 16.

L'incesto ed i tabù sociali ad esso connessi

La parola incesto deriva dal latino incestum e significa "non casto", "impuro" ed indica un rapporto o una relazione sessuale tra persone consanguinee, parenti o affini. In senso più generale è definito come un rapporto (di qualunque natura) che si instaura tra due persone con legami formali o informali di parentela.

Uno dei motivi per cui si è sviluppato il tabù dell'incesto potrebbe essere di origine biologica: l'accoppiamento tra consanguinei infatti di favorire la comparsa di geni recessivi potenzialmente dannosi che potrebbero provocare malattie genetiche nella prole.

Dal punto di vista antropologico Lévi-Strauss ha ipotizzato che il divieto di sposare donne della propria famiglia deriverebbe dalla necessità di instaurare relazioni con altri popoli attraverso lo scambio di donne.

Dal punto di vista sociologico E. Durkheim ha ipotizzato un'innata ripugnanza per i rapporti tra consanguinei legata ad una qualche sostanza in comune che si trova nel sangue. Dal punto di vista psicoanalitico Invece Sigmund Freud ha sviluppato il concetto di orda primitiva, in cui i più giovani uccidono di comune accordo il patriarca che tiene per sé tutte le donne. Il tabù dell'incesto nasce dal bisogno degli assassini di liberarsi dal senso di colpa e per evitare che si ripeta un atto del genere.

Ai giorni nostri spesso però l'incesto non è consenziente, si tratta quindi di veri e propri abusi che spesso hanno come protagonista un minore. Si tratta della peggiore forma di abuso che un minore possa subire perché la vittima è costretta a vivere con la costante presenza dell'aggressore in quanto membro della sua famiglia, con l'imbarazzo che la situazione porta con sé e con la paura di non essere creduti se decidono di raccontare gli abusi subiti.

Le conseguenze psicologiche dell'incesto sono di varia natura: disturbi emotivi nell'area della sessualità e delle relazioni sociali, compromissioni sul piano cognitivo legato allo sviluppo intellettivo della vittima che sono tanto più gravi quanto più il bambino è piccolo. Alcuni studi hanno evidenziato che spesso le vittime non riescono a ricordare l'abuso che hanno subito, perciò si pensa che siano intervenuti anche cambiamenti a livello neurologico ed endocrino, i quali causano la perdita parziale o totale del ricordo dell'evento in questione. Quando invece la vittima ricorda l'accaduto può essere presente la sindrome post traumatica da stress, la quale si presenta con flashback, incubi, depressione e che può avere anche conseguenze più gravi quali alcolismo, abuso di sostanze e la mercificazione del proprio corpo.

Educare i bambini alla scoperta della loro sessualità

Nel momento in cui vengono al mondo i bambini sono come delle spugne: assorbono e fanno proprie tutte le informazioni e gli eventi che li circondano per imparare come comportarsi, per imparare a vivere. Devono imparare che tutti gli aspetti della loro vita sono importanti, anche la sessualità, nei confronti della quale devono relazionarsi positivamente in quanto fa e farà sempre parte di loro. Crescendo i bambini devono capire che essere maschi o femmine è una cosa bella, devono imparare che parlare con i loro genitori della propria sessualità è importante ed i genitori devono creare un clima positivo relativamente ad argomenti così delicati.

Le fonti di informazioni da cui i bambini apprendono il modo in cui comportarsi con la loro sessualità sono soprattutto i genitori: ciò che vedono, sentono, il loro credo religioso e la cultura nella quale vivono. Anche il modo in cui affrontano l'argomento con i propri figli servirà in futuro come base su cui i bambini costruiranno il loro rapporto con la sessualità. I bambini sono sempre curiosi e fanno domande, vogliono sapere da dove vengono ma così facendo mettono spesso in difficoltà i genitori perché non sanno come rispondere alle loro domande. Un buon modo per cominciare a soddisfare la loro curiosità potrebbe essere fornire spiegazioni semplice e sincere, ampliando man mano le spiegazioni e rendendole sempre più precise, aiutandosi anche con dei libri illustrati.

A seconda dell'età del bambino viene modulato l'intervento dei genitori affinché i bambini possano instaurare un rapporto positivo con la loro sessualità.

Crescendo i bambini esibiscono comportamenti con chiare allusioni alla sessualità attraverso il gioco. Spesso i piccoli se ne vergognano perché vedono sul volto dei loro genitori imbarazzo e disapprovazione; in casi del genere bisogna fare molta attenzione al messaggio che viene trasmesso al proprio bambino perché in questo modo egli vivrà con imbarazzo la propria sessualità ed il rapporto nel corso del tempo potrebbe peggiorare fino a sfociare in disturbi di vario tipo.

Bisogna ricordare che parlare con i propri figli di un argomento così delicato non li renderà più interessati, semplicemente consentirà loro di parlare con i genitori più liberamente della loro sessualità; inoltre i piccoli devono instaurare un rapporto positivo con tutte le loro parti del corpo e devono sentirsi bene con la sessualità che la natura ha deciso per loro. La cosa più importante di tutte è che il bambino, a prescindere da tutto, sia amato dalla sua famiglia, sulla quale saprà sempre di poter contare.