Il fatto che molti studiosi teorici della cospirazione credano che i governi nascondano la verità su UFO e Alieni non è certo una novità. Non ci sono ufficialmente prove che ci sia mai stato un contatto con una razza extraterrestre evoluta o che addirittura qualcuno sia entrato in possesso di un velivolo alieno, eppure c’è chi giura che di indizi ce ne sono fin troppi. Ma se si tratta solo di fantasie di folli cospirazionisti, come mai il Pentagono avrebbe speso milioni di dollari per cercare di capire se gli UFO rappresentano una minaccia per l’umanità?

Questo almeno è quanto emerso da un articolo del New York Times.

L'articolo sul recupero del metallo alieno del New York Times

Secondo il New York Times, che ha dichiarato di aver visto documenti del Dipartimento della Difesa relativi allo studio, "metalli sconosciuti alla scienza" erano stati recuperati, ed erano in seguito stati testati e posti in depositi privati. Era opinione diffusa nella comunità di ufologi che i metalli dovessero essere stati prelevati da una scena di un incidente Ufo come il leggendario incidente di Roswell del 1947. La maggior parte del denaro stanziato dal Dipartimento della Difesa per il progetto, secondo quanto riferito, passò attraverso un contratto alla Bigelow Aerospace di Las Vegas, gestito dall'uomo d'affari miliardario Robert Bigelow, che sta anche collaborando con la NASA per creare un nuovo veicolo spaziale espandibile.

Lo scorso maggio, il signor Bigelow ha sbalordito il mondo dichiarando durante un'intervista in prima serata, che alieni intelligenti vivono segretamente sulla Terra, con la consapevolezza del governo. Nel rapporto del milionario viene riportato che gli edifici erano stati appositamente modificati per contenere il materiale.

Il metallo extraterrestre

In un podcast radiofonico del Big Picture Science Skeptic Check, prodotto presso il SETI Institute, un gruppo di esperti ha discusso l'articolo del New York Times e ha esaminato le affermazioni sconcertanti dell'articolo sul metallo trovato. È da specificare che il presunto resto dell’UFO non era stato recuperato dagli agenti governativi ma dai cacciatori di UFO.

È semplice da comprendere: i fondi sono stati donati al Dipartimento della Difesa che poi ha assunto degli esperti privati per indagare il fenomeno, gli stessi esperti che avrebbero recuperato il frammento del metallo alieno.

Il progetto era gestito dal funzionario dell'intelligence militare, Luis Elizondo. Il signor Elizondo, che si è dimesso per formare il gruppo di ricerca UFO To The Stars Academy con l'ex cantante dei Blink 182 Tom DeLonge, ha detto che lo sforzo continua segretamente e che ha un successore, che ha rifiutato di nominare. Quindi, secondo l’articolo apparso sul New York Times, sarebbero stati effettuati dei test anche con persone che son venute a contatto con questo materiale, che purtroppo non è stato reso pubblico.