Roma, largo Tomaso Perassi, zona Aurelia. Il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo aver letto su numerosi siti internet della protesta per il pocket money di alcuni migranti, ospiti del centro di accoglienza della zona, decide di recarsi sul posto personalmente per verificare quanto sia realmente accaduto. Il video che gira col suo smartphone, divenuto virale su FB, inquadra un grande palazzo immerso nel verde, con tanto di pecorelle e caprette che pascolano tranquille. Salvini varca solo i cancelli esterni del parco, ma non ha alcuna intenzione di entrare nella struttura.

Nonostante questo, viene avvicinato da alcune persone italiane, probabilmente responsabili o collaboratori del centro di accoglienza, che prima gli intimano di andarsene, in quanto entrato in una proprietà privata. Poi, di fronte alla sua risposta negativa, una di loro lo invita a vergognarsi per il solo fatto di voler testimoniare ai contribuenti italiani come vengono spesi i loro soldi per i migranti.

Il video di Salvini nel centro di accoglienza per migranti

“Questo era un albergo enorme che ospita circa 200 cosiddetti profughi, con un parco enorme a disposizione”, commenta il video che sta girando Salvini, appena entrato nel centro di accoglienza di largo Perassi a Roma. A quel punto, una delle persone lì presenti gli intima, con educazione, di andarsene fuori perché starebbe violando una proprietà privata.

E alllora il candidato premier della Lega decide di rispondere a tono: “Quel signore dice fuori Salvini, ma siccome pagano gli italiani hanno diritto di sapere cosa succede qui dentro, fuori Salvini qua non lo si dice perché in quota parte pago anch’io”. Secondo lui, i migranti che si sarebbero barricati dentro l’ex albergo perché non ricevono i pocket Money da gennaio, “vogliono più soldi invece di dire grazie”.

‘Miliardi di euro buttati via per quelli che non sono profughi’

Poi, si rivolge a chi non ha intenzione di votare il 4 marzo che, così facendo, a suo giudizio, “avalla queste scelte, avalla questa follia, per cui il problema è Salvini che è brutto e cattivo e non centinaia di persone che bivaccano dalla mattina alla sera e invece di dire grazie protestano pure.

Vorrebbero soldi in contanti, ma i soldi uno se li guadagna lavorando”. Qualcuno, non inquadrato dall’improvvisata telecamera leghista, gli chiede un confronto e lui si dice subito disponibile perché, aggiunge, “follie come queste, pagare, pagare, pagare e poi avere pure proteste in cambio invece del grazie è una cosa che non esiste. E dicono a me che rappresento voi che non posso entrare. Ma dai stiamo scherzando? Miliardi di euro buttati via per quelli che non sono profughi”.

Salvini ‘vergognati’

La scena si sposta pochi metri più avanti, con tanto di bucoliche caprette che brucano l’erba fresca vicino al muro del centro di accoglienza per migranti di Roma. Arriva una ragazza, anche lei italiana, che, rivolta verso Salvini, grida: “Vergognatevi, vergogna”.

Ma il leader leghista ribatte con un poco elegante ma sincero “ciao sorella, quanto guadagni? A vergognarsi dovrebbe essere qualcun altro per quello che mi riguarda. O l’Italia cambia il 4 marzo oppure siamo noi che facciamo i profughi”.