meningite si, meningite no. Questo è il problema per lo staff dell’unità di “crisi sanitaria” (contro la patologia) della Regione. Anche perché ben otto casi di meningite - registrati negli ultimi tre mesi in tutta la Sardegna – hanno procurato due morti. Ma nonostante tutto, lo staff dei medici specialisti ha assicurato che “non si tratta di un’epidemia”. Per questo motivo ogni tipologia di profilassi e vaccinazione continuerà ad essere effettuata “soltanto a chi ha avuto contatti strettissimi con il virus”, si legge nelle carte messe a disposizione dalla Regione.

Che questa mattina – durante un incontro tenuto all’assessorato alla Sanità con i giornalisti – ha fatto il punto della (complicata) situazione, che si è venuta a creare con il diffondersi della notizia. Come ad esempio il ricovero della donna di 38 anni – che ora si trova nel reparto di malattie infettive del Santissima Trinità di Cagliari – alla quale è stato escluso alcun contagio dal virus: insomma non si tratta di meningite.

Nessuna preoccupazione

Durante la conferenza stampa tenuta questa mattina nella sede dell’assessorato Regionale alla Sanità, è stata fatta luce su i casi che si son registrati in quest’ultimo periodo dell’anno. Ed in effetti è stato reso noto che due discoteche che aprono i battenti a Cagliari e dintorni, sono state chiuse (una ha già riaperto) per precauzione.

Si tratta dell’Fbi di Quartu – ora completamente in regola e già operativa – e il Cocò di Cagliari dove – spiegano i responsabili della Asll “sono state riscontrate numerose carenze igienico sanitarie fondamentali”. Problemi che bloccheranno l’attività – almeno per ora - a tempo indeterminato. Anche se – spiegano esperti – il problema non sono le discoteche o i locali: “Sono i comportamenti a rischio – insite Giorgio Steri, direttore generale della Assl – e la presenza di tante persone.

Il sovraffollamento insomma”.

Il batterio killer fa paura

Le ultime notizie sui due giovani ricoverati per “meningite” sono praticamente invariate. All’ospedale di “Is Mirrionis”, reparto malattie infettive, sono ancora stazionarie le condizioni del giovane di 21 anni colpito da “setticemia da meningococco”, scrivono i medici.

Le sue condizioni non sarebbero gravi – la mamma (infermiera) ha arginato il virus con un antibiotico prima del ricovero – ma la prognosi rimane ancora riservata. Preoccupanti invece sono le condizioni del 19enne di Gesico – ricoverato al Policlinico di Monserrato – che nonostante tutte le cure non ha dato segni di miglioramento.