Piccoli criminali crescono. Si moltiplicano in tutta Italia i fenomeni di gruppi di minorenni che si organizzano in bande: infatti, secondo un’indagine dell’Osservatorio Nazionale sull’Adolescenza su di un campione di 7mila ragazzi distribuiti in tutta la penisola, il 6,5% fa parte di una gang, mentre il 16% ha compiuto atti vandalici e ben 3 ragazzi su 10 hanno partecipato a risse. L'aspetto nuovo è il formarsi – nelle grandi città, ma anche in provincia – di gruppi che usano i social per comunicare tra loro, creando spirito di appartenenza ad organizzare le loro attività, che spesso sfociano in veri e propri reati e che hanno come vittime designate coetanei; non è un caso che nelle ultime ore una serie di episodi di cronaca con protagoniste baby gang siano venuti alla ribalta.

Sequestrate armi 'fatte in casa'

In Campania, ad esempio, la polizia ha fermato un gruppo di 19 ragazzi tra i 14 e i 16 anni presso la stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, dove si erano dati appuntamento per andare a Sant’Anastasia, con l’obiettivo di aggredire una banda rivale di coetanei. I giovanissimi erano tutti col volto coperto e brandivano armi come tirapugni, coltelli a serramanico, manganelli, mazze da baseball, spranghe ed addirittura una fiocina a cinque punte trasformata in un micidiale pugnale. Altre pistole semiautomatiche, coltelli e uno sfollagente sono stati ritrovati a casa di uno dei componenti della baby gang. Per organizzare le loro imprese i giovani utilizzavano un gruppo whatsapp in cui ogni dettaglio era ben pianificato: quando organizzare i raid, chi aggredire e con quali armi.

Insulti e sputi sull’autobus

Solamente poche ore dopo a Forlì la Polizia di Stato ha denunciato – con l’accusa di violenza privata, lesioni ed estorsione – tre minorenni di età compresa tra i 15 e 16 anni, componenti di una banda di adolescenti, in gran parte di origine nordafricana. Infatti i giovani hanno preso a calci e pugni un 17enne nei pressi della locale stazione ferroviaria e, poco prima, hanno insultato, picchiato e ricoperto di sputi un altro ragazzo mentre si trovavano su un autobus di linea.

Ma in quella circostanza, qualcuno con il telefonino è riuscito a riprendere la scena: quelle immagini sono state fondamentali per risalire ai tre aggressori. Gli inquirenti hanno scoperto che facevano parte della baby gang anche altri due ragazzi e due ragazze che assistevano compiaciuti alle malefatte dei loro amici, senza però prendervi parte direttamente.