Non è più la stessa ragazzina che una mattina di dieci mesi fa uscì di casa per andare a scuola e non fece più ritorno. Ma da questo pomeriggio non è più neanche una scomparsa, ha riabbracciato i genitori e potrà gradualmente tornare ad una vita normale. La 15enne Rosa Di Domenico è atterrata alle 17 e 24 all'aeroporto napoletano di Capodichino con un volo partito da Istanbul della Turkish Airlines. Era Scomparsa a maggio da Sant'Antimo, comune alle porte di Napoli. Dopo mesi di trepidazione, angoscia e paura, stasera Rosa dormirà nella sua cameretta rimasta uguale a come l'aveva lasciata.

La minore è implicata in una vicenda dai contorni oscuri in cui è coinvolto Ali Quasib, un 27enne pakistano residente a Brescia che aveva conosciuto in chat e che l'avrebbe rapita. A dare la lieta notizia nel giorno in cui il cadavere di un suo coetaneo, Marco Boni studente di Tione scomparso da due settimane, è stato trovato nelle acque del lago di Garda, sono stati i genitori Luigi e Rosa che commossi l'hanno accolta all'aeroporto. "Grazie a tutti, il nostro incubo è finito", hanno detto mamma Rosa e papà Luigi. Con loro c'era una folla di familiari e amici.

Era in Turchia

Si era pensato fosse in Germania. Ma da mesi le indagini della questura di Napoli erano concentrate sulla Turchia. Ed era proprio là che la ragazzina era stata portata da Ali Quasib.

Stamattina Rosa si è presentata al consolato italiano di Instanbul che le ha dato assistenza per essere reimpatriata. La telefonata intercorsa tra il consolato e la compagnia dei carabinieri di Giugliano guidati dal capitano Antonio De Lise, ha segnato la fine di un incubo. Specie per i genitori che hanno parlato a telefono con la figlia dopo mesi di angoscia.

Sono stati proprio loro sulla pagina Facebook "Ritroviamo Rosa Di Domenico" a dare la bella notizia e ad allertare la trasmissione "Chi l'ha visto?" che fin dall'inizio ha seguito con grande impegno il caso. Appena sbarcata, la minore è stata portata in un luogo protetto dell'aeroporto e ascoltata dal pm della procura di Napoli Nord e dagli uomini della squadra mobile.

La ragazzina ha raccontato di essere fuggita con il pakistano prima in Grecia, poi in Turchia. Ha assicurato che non avrebbe subito violenze.

Incubo finito ma indagini in corso

Rosa era scomparsa da Sant'Antimo il 24 maggio 2017. Da quella data di lei si erano perse le tracce malgrado le incessanti iniziative e i ripetuti appelli dei suoi genitori tramite social e "Chi L'ha visto?" Mamma Rosa e papà Luigi erano andati anche a Brescia a parlare con il padre del pakistano convinti che potesse sapere dove fossero Rosa e suo figlio e chiedendogli da fare da tramite per far tornare la figlia minorenne a casa. Ma nulla si è saputo fino a poche settimane fa quando in un inquietante video inviato ai genitori, una Rosa irriconoscibile con un trucco molto marcato e sbafato annunciava che stava bene, che non le mancava nulla e che non voleva essere cercata.

Parole e atteggiamenti non credibili, forse un copione che era stata costretta a recitare. Di certo immagini che avevano impressionato e angosciato ulteriormente i genitori. Poi il silenzio fino a questa svolta. Ora gli inquirenti dovranno ricostruire una storia di cui si sa ancora poco e niente. Dovranno accertare se e come sia avvenuto il percorso di islamizzzazione radicale della minorenne, cosa le sia accaduto, dove abbia trascorso questi lunghissimi dieci mesi e soprattutto come. Dieci mesi fa, Rosa era stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza della stazione di Napoli: era salita su un treno diretto a Milano. Poi il buio. Ali Quasib che si è sicuramente avvalso di una rete di complici, resta indagato per sequestro di persona.