Le prime pagine dei quotidiani californiani in questi ultimi giorni si stanno soffermando su un determinato caso di cronaca nera: sono stati ritrovati i quattro cadaveri coinvolti nella sparatoria del 10 marzo a Yountville, una cittadina della costa ovest degli Stati Uniti d'America. Tre dei corpi appartenevano alle vittime, mentre il quarto era del killer responsabile delle loro morti, ucciso durante uno scontro a fuoco con la polizia.

Il responsabile della strage si chiamava Albert Wong, un ex militare di 36 anni che aveva prestato servizio per il suo paese in Afghanistan tra il 2011 e il 2012.

Le vittime, invece, erano delle operatrici del centro di recupero per ex militari affetti da disturbo da stress post-traumatico: una psicologa di 29 anni, il direttore esecutivo di 48 anni e il direttore tecnico di 42. Le tre donne sarebbero state prima prese in ostaggio e poi uccise con un colpo di arma da fuoco alla testa.

La nevrosi da guerra

Secondo le prime ricostruzioni, il killer sarebbe stato un ex paziente cacciato dalla struttura pochi giorni prima. La logica ci porta a presumere che il movente di Wong fosse la vendetta, tuttavia è presente un'incognita nell'equazione, che potrebbe celare dei motivi più profondi: il disturbo da stress post-traumatico, meglio noto con l'acronimo americano PTSD.

Questo disturbo, tra i più famosi in seguito al suo abuso in diverse pellicole hollywoodiane (come, ad esempio, "Rambo" o "American Sniper"), risulta essere da 50 anni uno dei problemi più gravi in America per quanto concerne il settore della Psicologia. Dopo la guerra del Vietnam, infatti, molti soldati riportarono quella che inizialmente fu descritta come "nevrosi da guerra", ovvero un mix di rievocazioni delle esperienze di guerriglia e di traumi subiti sul campo di battaglia, come la perdita di un arto (fenomeno che poi è stato isolato dal PTSD come "arto fantasma" dal medico indiano Vilayanur Ramachandran).

La mancanza di strutture dedicate ai soldati di ritorno dal Vietnam che non presentavano ferite fisiche fu il principale motivo del proliferare del disturbo da stress post-traumatico.

Analisi del PTSD

Ora andiamo ad analizzare quali sono le cause e i sintomi di questo famoso disturbo: come è facile intuire dal nome, è necessaria una storia traumatica alle spalle del paziente per far sì che il disturbo nasca.

Come abbiamo già accennato in precedenza, inizialmente si pensava che gli unici eventi in grado di innescare un trauma del genere fossero quelli legati alla guerra, tuttavia altre situazioni come gli stupri o le violenze possono portare al PTSD. Tuttavia, la semplice esperienza traumatica non porta al disturbo: alcune persone ne sono immuni grazie alla loro psiche, e vivono solo alcuni dei costrutti del disturbo, non sufficienti per considerare la persona come "malata".

Non esiste alcun collegamento tra le persone più fragili e un maggior rischio di vivere il disturbo, sono solo supposizioni infondate: chiunque abbia vissuto un trauma di proporzioni colossali è una potenziale vittima. Il fattore preoccupante del disturbo riguarda la sua manifestazione: alcune persone lo manifestano già poche ore dopo aver vissuto il trauma, mentre in altre rimane latente per anni, per poi colpire e minare la vita del singolo individuo.

Ecco perché è importante sottoporsi a cure specifiche a prescindere dal proprio stato di salute; la terapia moderna non esclude il coinvolgimento della famiglia e l'impiego di alcuni farmaci per curare il paziente, proprio per non escludere ogni possibile crisi del soggetto.